È il simbolo della città e uno dei monumenti più cari agli Alpini che cantano “Sul ponte di Bassano, là ci darem la mano…”. Il Ponte Vecchio, tuttavia, è prima di tutto un capolavoro: realizzato nel 1569 da Andrea Palladio, infatti, rientra nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco al pari delle ville venete del celebre architetto vicentino. La struttura è unica nel suo genere, di legno e con una geometria che nei secoli è risultata la più adatta a sopportare le terribili piene del Brenta (una volta, ricostruito in pietra, durò solo due anni). La veduta è suggestiva: attorno al ponte, difeso da due torri, si sviluppano antichi borghi, dove un tempo erano attivi mulini e filande. Presso la testata interna, che segna l'ingresso in città, si trova la sede storica della distilleria Nardini, sviluppata su più livelli, dalla mescita all'imbarco fluviale. Tra i tanti aneddoti storici, l'assalto delle truppe napoleoniche: lo ricordano una lapide e i fori delle palle di moschetto lasciati a bella posta sull'intonaco.