Una stretta linea di pietra che si inoltra nel mare: questo è il molo Audace, uno dei luoghi-simbolo della città. Costruito durante il primo sviluppo del porto, ai tempi di Maria Teresa, si chiamava molo S. Carlo: era l’attracco delle veloci navi passeggeri che facevano servizio verso la Dalmazia e verso Venezia, poi rimase deserto allo scoppio della Grande Guerra per la paralisi dell’attività marittima in Adriatico. Fu qui che il 4 novembre 1918 attraccò il cacciatorpediniere ‘Audace’ con a bordo reparti di bersaglieri e di carabinieri, le prime truppe italiane a giungere in città: a ricordo di tale evento il molo fu ribattezzato Audace.<br>Oggi non è piu usato per gli attracchi ma per impagabili passeggiate ‘dentro il mare’. In cima al molo, dove una rosa dei venti commemora l’attracco dello storico cacciatorpediniere, il panorama è magnifico: dando le spalle al mare, a sinistra, oltre il bacino di S. Giorgio, si vedono il profilo del porto vecchio, con i docks, e i bacini antistanti, protetti dalla diga foranea; alzando lo sguardo verso la collina, le contrade di Scorcola e di Gretta, sovrastate dal faro della Vittoria di Arduino Berlam (1927) dedicato ai caduti in mare e il castello di Miramare. A interrompere la dolce linea dell’altopiano carsico e il folto dei boschi, appare poi la piramide-alveare di cemento armato del santuario di Monte Grisa (1960). A destra, invece, si aprono in sequenza i bacini di S. Giusto e di S. Marco, con il porto doganale; piu lontano è il porto turistico, chiuso dal molo Fratelli Bandiera.