Un tempo via Po terminava in una grande porta monumentale, disegnata dal Guarini e abbattuta in età napoleonica. In piena Restaurazione Carlo Felice commissionò a Giuseppe Frizzi la realizzazione di uno spazio aperto, che facesse da raccordo tra la città barocca e il borgo che era andato sviluppandosi al di là del Po. Tra il 1825 e il 1830 si costruì con bell'effetto scenografico questa piazza allungata, contornata sui tre lati da grandi e uniformi palazzi porticati - ideale prosecuzione e ampliamento di via Po - e affacciata sul fiume nel quarto lato. Si apprezza ancora meglio l'armonia del suo disegno osservandola dall'alto, ad esempio dal classico belvedere del monte dei Cappuccini. La sequenza continua dei palazzi maschera mirabilmente il dislivello del terreno su cui è impostata la piazza.