Piazza Carlo Emanuele II è meglio conosciuta dai torinesi come piazza Carlina. Originariamente concepita come place royale, in analogia con piazza S. Carlo, subì dl fatto molti rimaneggiamenti nel corso della sua costruzione (uno per tutti: il perimetro da ottagonale divenne quadrato). Destinata a sede del mercato del vino, durante il periodo della dominazione francese, a cavallo dell’800, vide ergersi al centro la ghigliottina, e poi, in epoca di Restaurazione, la forca. Vi sorge il monumento a Camillo Benso conte di Cavour, che reca in mano il cartiglio con incisa la celebre frase “Libera Chiesa in libero Stato”. Le fanno corona numerosi palazzi degni di sguardo: al N. 13 palazzo Roero di Guarene, con facciata, restaurata, attribuita allo Juvarra; al N. 15 l'ex albergo di Virtù, che ospitava i bambini poveri; al N. 4 l'ex collegio delle Province, progettato da Bernardo Vittone (1737) e ora sede della caserma “Bergia”, dove venne fondato il corpo dei Carabinieri. Sul lato sud la chiesa di S. Croce, edificata su disegno di Juvarra (1718-30, ma con facciata realizzata solo nell'800), che all'interno, all'altare maggiore, ha una grande Deposizione del Beaumont.