Si diparte dal prolungamento di piazza Maria Immacolata (via Garibaldi), chiusa da singolari portici a esedra in stile neoclassico. È una vera e propria infilata di edifici barocchi, tra cui spiccano i palazzi Motolese e Grassi, dai balconi retti da mensole e impreziositi da colonnine e doccioni, e dai portali riccamente decorati. Tra le due residenze, a sinistra, è la chiesa di S. Domenico (1760), con un'alta facciata barocca la cui ornamentazione si spinge fino agli esiti di un raffinato rococò; all'interno si ammirano una Madonna del Rosario di Domenico Carella (è ritenuta la sua opera migliore) e L'apparizione della Vergine al monaco Soriano di Nicola Gliri.<br>A ovest si stende un altro angolo caratteristico del centro storico: si articola in un dedalo di viuzze, nel quale l'impronta barocca domina nelle piccole corti, con le basse case dipinte a calce ('in chi ostra'), come nelle residenze gentilizie (pregevoli soprattutto quelle lungo via Mazzini, come palazzo Ancona del XVIII secolo). Emergenze monumentali sono la chiesa di S. Vito dei Greci (XV secolo), dal campanile a vela, e, appena fuori dal centro storico, su piazza Pagano, la chiesa di S. Francesco d'Assisi, secentesca e ricca di altari barocchi.