Michelangelo, traendo magistralmente partito dalle preesistenze, organizzò in prospettiva rovesciata, mirata sul Palazzo Senatorio, lo spazio definito dal palazzo dei Conservatori e dal Palazzo Nuovo, eseguiti secondo il progetto dell'artista rispettivamente nel 1568 e nel 1655. Sulla balaustra, concepita dallo stesso quale complemento della piazza affacciata sulla città e modificata dal Della Porta (1585), sono collocati: i colossali dioscuri coi loro cavalli (tarda età imperiale), provenienti dalla zona di Monte Cenci; i cosiddetti trofei di Mario, composti con armi barbariche di età domizianea e qui spostati nel 1590 dal castello dell'Acqua Giulia; le statue di Costantino e del figlio Costante II, provenienti dalle terme di Costantino e qui collocate nel 1653; due colonne miliarie con iscrizioni di Nerva e di Vespasiano, dalla Via Appia Antica. Al centro della piazza (la pavimentazione, dal dinamico disegno centrifugo, fu realizzata nel 1940 da Antonio Muñoz in base a un'incisione del 1567) e fulcro compositivo dell'insieme, è stata fino al 1981 la statua di Marco Aurelio, posta sul piedistallo originale disegnato da Michelangelo, ornato dei gigli farnesiani di Paolo III e di un «elogium» cinquecentesco, trasferita qui nel 1538 da piazza del Laterano per ordine di Paolo III e, dopo il restauro compiuto nel 1990, ricoverata al pianterreno del Museo Capitolino; al suo posto è ora una copia. Il Campidoglio, in posizione dominante tra la valle del Foro e l'ampia pianura del Campo Marzio, si prestò ad assolvere egregiamente, fin dal primo definirsi della città, le funzioni di rocca; distinto in due sommità - il «Capitolium» propriamente detto a sud-est e l'«arx» a nord-ovest, e circondato da un muro collegato alla cerchia urbana, ospitò assai presto piccoli santuari e, dal sec. VI a.C., il grandioso tempio di Giove Capitolino, rimasto sempre il tempio principale del culto ufficiale dello Stato. Sulla cima dell'arce, invece, sorgeva il tempio di Giunone Moneta, presso il quale fu costruita la prima sede della zecca («Moneta»). Alla fine del mondo antico, il Campidoglio fu praticamente abbandonato e ridotto a pascolo; poi, sui ruderi s'andò formando un composito insieme di edifici pubblici (Palazzo Senatorio), che nel '500 cedettero il posto al grandioso complesso realizzato da Michelangelo per Paolo III. Così nasceva l'unico grande centro civico rinascimentale d'Italia e la prima piazza monumentale di Roma moderna. Tutt'intorno si addensarono case, chiese e conventi, sormontati da una parte dalla torre-belvedere dello stesso Paolo III, fino a che non fu tutto demolito, tra la fine del sec. XIX e il 1940, per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele II e per l'isolamento del colle; nell'ambito degli scavi del 1939-40 fu rinvenuto sotto la piazza il tempio di Vedove, dedicato nel 192 a.C. ma ricostruito nel sec. I a.C.