Il museo universitario comprende le più importanti raccolte naturalistiche italiane, ed è erede dell’ “Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale” istituito nel 1775 dal granduca Pietro Leopoldo presso il palazzo Torrigiani di via Romana. Qui si trovano le sezioni di Mineralogia e Litologia, di Geologia e Paleontologia, e di Botanica. La sezione di Antropologia e Etnologia è invece in via del Procònsolo, e quella di Zoologia in Oltrarno.<br>Il Museo di Mineralogia e Litologia ha origine dalle raccolte medicee di pietre lavorate, e raccoglie circa cinquantamila reperti minerali. Si passano in rassegna trasparenze, fluorescenze, quarzi, diaspri, lapislazzuli e altre pietre dure lavorate. Oltre a una collezione sistematica, ci sono curiosità stupefacenti come un’acquamarina di novantotto chilogrammi e un topazio giallo di centocinquantuno (il secondo del genere al mondo).<br>Il Museo di Geologia e Paleontologia, con circa duecentomila pezzi, possiede uno dei più ingenti patrimoni italiani di rocce, invertebrati, flora e, soprattutto, vertebrati fossili; il reperto più spettacolare e famoso è ‘Pietro’, un proboscidato (Mammuthus meridionalis) scoperto nel 1953 nel Valdarno Superiore.<br>Il Museo Botanico, il maggiore d’Italia, ospita diversi erbari (alcuni dei quali cinquecenteschi), una stupefacente collezione di modelli in cera di piante e frutti, e una ricca siloteca. L’Erbario tropicale è la più importante raccolta al mondo di campioni provenienti dall’Etiopia e dalla Somalia.