Costituì per secoli uno slargo irregolare, dove si svolgevano le feste popolari organizzate dai viceré, con macchine da festa e alberi della cuccagna. Solo a partire dalla fine del Settecento venne "regolarizzata", in particolare con la costruzione dell'emiciclo dorico voluto da Gioacchino Murat (1810). Al centro del colonnato spicca la chiesa di S. Francesco di Paola eretta da Ferdinando I come ex voto per aver riconquistato il regno dopo il decennio di dominio francese. Iniziata nel 1817 da Pietro Bianchi, fu compiuta nel 1846 nei modi più aggiornati del neoclassico e riproponendo le forme del Pantheon romano; nell'interno statue e dipinti coevi, tranne il seicentesco altare e le tele (in sagrestia, Circoncisione di Antonio Campi, 1586) in parte provenienti da luoghi di culto già esistenti sul precedente slargo. Sulla piazza, le statue equestri di Carlo III di Borbone e di Ferdinando I: si devono ad Antonio Canova la prima e il cavallo della seconda. Alle spalle del colonnato occidentale, in piazzetta Salazar è il palazzo dell'Istituto d'Arte.