La piazza si trova nel punto in cui, in epoca tardo-romana, presso le mura di Massimiano, le acque del fiume Seveso, captate più a nord, erano incanalate in città per alimentare le terme Erculee. Il nome viene dalla basilica di S. Babila, mentre l’assetto attuale dell’area risale agli anni ’30 del ’900, quando Piero Portaluppi e Marco Semenza ristrutturarono l’antico carrobbio (quadrivio) di porta Orientale come raccordo fra corso Venezia e corso del Littorio (oggi Matteotti). Sulla piazza si affacciano il palazzo del Toro (di Emilio Lancia e Raffaele Merendi, 1935-1939) e, opposto, un blocco a portici (di Gio Ponti, 1939-1949). Nel 1997 è stata realizzata una fontana (di Luigi Caccia Dominioni), il cui progetto vuole ricordare la geografia lombarda: montagne, fiumi, laghi, pianura.