È uno spazio di dimensioni eccezionali (150x60m), solenne e suggestivo, su cui affacciano alcuni tra i principali edifici monumentali di Mantova. Nel primo medioevo vi era raccolta l’intera città, delimitata a nord e a est dai laghi mentre a sud - dove ora si trova il volto di S. Pietro, sorta d’arco trionfale manieristico - si trovava la porta di accesso; oltre, in corrispondenza delle attuali vie Accademia e Cavour, correva il cosiddetto ‘fossato dei Buoi’. Nella sua forma attuale la piazza è il risultato della demolizione delle antiche abitazioni medievali, attuata dalla fine del ’200 e per tutto il secolo successivo per far spazio alla curia vescovile e quindi alla crescente espansione del Palazzo Ducale. A questa genesi ‘per sottrazione’ si devono le sue singolari disarmonie e insieme il suo fascino. Sul lato occidentale, partendo da sinistra il palazzo Acerbi, con facciata in cotto e finestre archiacute ora occluse, è sovrastato dalla torre della Gabbia. Subito a destra si trovano il medievale palazzo Bonacolsi (ora Castiglioni) e, dopo il vicolo, il barocco palazzo vescovile. Sul lato settentrionale è rivolta la facciata settecentesca del Duomo. Domina la piazza il complesso del Palazzo Ducale, che ne occupa con la sua sequenza di porticati, monofore e bifore quasi per intero il lato orientale. Un portale gotico sotto i portici del palazzo porta all’alberata piazza Lega Lombarda, in realtà uno dei giardini interni del palazzo gonzaghesco. Nell’angolo sud-est della piazza sono visibili mosaici pavimentali di una domus romana di epoca imperiale, con le figure di Marte e Venere ed emblemi policromi.