Il borgo Lanaioli, come lascia intendere il nome, annoverava tra i suoi abitanti numerosi artigiani lanieri, e tra questi Domenico Colombo, padre del futuro scopritore dell’America. Tutta da dimostrare, però, l’identificazione della sua residenza con la cosiddetta casa di Cristoforo Colombo, rifacimento settecentesco di una costruzione precedente, distrutta dalle bombe francesi nel 1684. Il restauro (1987-88), eseguito in vista delle celebrazioni colombiane, ha interessato anche l’attiguo chiostro di S. Andrea, a colonne binate con capitelli scolpiti a figure umane e motivi fitomorfi e zoomorfi: unica testimonianza di un monastero benedettino del secolo XII, demolito nel 1904. Data invece agli anni ’30 del Novecento la sistemazione della piazza, cui partecipò, in veste di consulente, anche Marcello Piacentini. Suo è il grattacielo sud (1937-41), a trenta piani, per un altezza di 120 m: sulla sommità, la terrazza Colombo offre uno spettacolare panorama dell’abitato medievale.<br>Una breve deviazione porta in via XII Ottobre, strada trafficata che entra nell’area di Portoria; da quartiere popolare ha cercato, senza riuscirci, una riconversione in centro direzionale. Nel brutto edificato del dopoguerra quasi si cela la seicentesca chiesa di S. Croce e S. Camillo de Lellis che, sotto la cupola a pianta ottagonale, conserva una raffinata decorazione illusionistica a elementi architettonici (Trionfo della Croce), eseguita nei primi decenni del secolo XVIII da Gregorio e Lorenzo De Ferrari. Nell’adiacente piazza Portoria, il monumento a Gian Battista Perasso (1862), meglio conosciuto come Balilla, ricorda la tradizione secondo la quale il ragazzino (questo il significato del termine genovese ballin, italianizzato in “balilla”), avrebbe dato inizio alla rivolta antiaustriaca del dicembre 1746, partita proprio da Portoria. Al 1750-83 datano lo scalone e il cortile loggiato dell’ospedale di Pammatone, racchiusi all’interno del voluminoso palazzo di Giustizia (1965-70).