Recente spazio espositivo per la collezione delle opere del ’900 delle Civiche raccolte d’arte, il museo è stato aperto nel 2010 occupando uno dei due edifici dell’Arengario. Caratteristica del progetto, firmato da Italo Rota e Fabio Fornasari, è una grande rampa a spirale che sale all’interno dell’edificio dal livello sotterraneo della stazione Duomo della metropolitana fino alla terrazza panoramica su piazza del Duomo. Il percorso di visita è introdotto da uno dei dipinti più celebri del museo, Il quarto stato (di Giuseppe Pellizza da Volpedo, 1901): un’opera popolarmente recepita come manifesto del socialismo umanitario ma qui collocata anche per il suo altissimo valore pittorico, espressione di una raggiunta perfezione nella chiarezza di forma e contenuto. Le opere esposte includono movimenti artistici come le avanguardie internazionali (Picasso, Braque, Kandinskij, Modigliani), il Futurismo (Boccioni, Funi, Severini, Carrà, Balla), il Novecento (Sironi, Casorati, Funi, Marussig, Guidi, Tosi, Rosai, Carrà), gli informali (Accardi, Dorazio, Licini, Perilli, Capogrossi, Kounellis), l’arte cinetica, analitica e nuove figurazioni (Mari, Alviani, Anceschi, Boriani, De Vecchi, Varisco, Aricò, Griffa, Matino, Adami, Tadini, Baj, Rotella) e l’Arte povera (Paolini, Pistoletto, Boetti, Merz, Zorio), oltre che singoli maestri come Giorgio Morandi, Giorgio De Chirico, Arturo Martini, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni e Marino Marini.