In un edificio di fine Ottocento, due sale in stile rustico, di cui una con veranda, che favorisce una panoramica veduta sulla Meduna. In nome della tradizione, da ottobre a metà febbraio, la scelta dei gestori opta per una cucina locale rigorosamente improntata alla selvaggina (cervo, cinghiale, fagiano); tra le specialità sempre in menu, invece: pitina su letto di polenta con ricotta di pecora, blecs di ortica al ragù d'agnello e selezione di formaggi e gnocchi con faraona e spugnole. Lista dei vini adeguata, in prevalenza nazionali con qualche presenza francese, e dolci al cucchiaio. La prenotazione è consigliata