Realizzazione museografica di alta qualità che raccoglie opere di scultura e pittura, in particolare del XIV-XVI secolo, già conservate nel Museo regionale. Nell'atrio e nel cortile, aperto da portico e loggia, sono allineate sculture dall'età preromanica al rinascimento. Nelle sale al pianterreno sono visibili sculture lignee del XII-XIV secolo e in pietra del XIV-XV secolo, fra le quali spiccano statue di Antonello (Madonna col Bambino, Madonna del Buon Riposo, Ritratto di giovinetto) e di Domenico Gagini (Madonna del Latte) e il busto di Eleonora d'Aragona (circa 1471), capolavoro di Francesco Laurana. Merita particolare attenzione negli ambienti al pianterreno il celebre Trionfo della Morte, grande affresco ascrivibile ai modi del gotico internazionale, realizzato intorno alla metà del '400 e proveniente da palazzo Sclàfani. Al primo piano è la pinacoteca, con numerosi dipinti su tavola di maestri italiani del XIV-XV secolo: Antonio Veneziano (Madonna col Bambino); Bartolomeo Pellerano (Madonna dell'Umiltà, 1346); Turino Vanni (Madonna e santi); Giovanni di Nicola (Madonna del Latte); Maestro del polittico di Trapani (Incoronazione di Maria e arcangeli); Maestro delle Incoronazioni (Incoronazione della Vergine tra i Ss. Pietro e Paolo, Annunciazione). Particolarmente preziosa è la piccola tavola con l'Annunziata, una delle opere più alte di Antonello da Messina, autore anche di tre pinnacoli con figure di santi, appartenenti a un polittico. Del XVI secolo sono esposti dipinti del cosiddetto Maestro della Pentecoste, di Antonello Crescenzio, Vincenzo da Pavia, Palma il Giovane, Giorgio Vasari, Marco Pino, Girolamo Muziano. Varie anche le opere di scuola fiamminga, fra le quali si segnalano dipinti di Jan Provost (Deposizione), Adriaen Isenbrant (Madonna) e il celebre trittico di Malvagna, raffinata opera di Jan Gossaert (1510). L'ala nuova, di recente aperta al pubblico nei locali del vecchio monastero, ospita le opere che vanno dalla fine del XVI a tutto il XVII secolo, con dipinti di artisti quali Simone de Wobrek, Filippo Paladini, Pietro D'Asaro, fino alle espressioni mature della cultura figurativa propria del XVII secolo, dal naturalismo al barocco, con opere del Ribera e di artisti di varia formazione: caravaggesca, fiamminga, classicista, magistralmente interpretati da Pietro Novelli 'il Monrealese'. Mattia Preti e altri esponenti di ambito meridionale, arricchiscono il percorso. Nel vicino oratorio dei Bianchi è prevista l'esposizione di stucchi del Serpotta e altre importanti opere di scultura dal XVI al XVII secolo.