Finalmente anche il flipper ha un suo museo in Italia. L’intrattenimento elettronico che spopolava nel bar fra gli anni Cinquanta e i Novanta, spesso immortalato al cinema – chi non ricorda l’esilarante lezione data da Carlo Verdone in Troppo forte? – è il protagonista di uno spazio espositivo dedicato inaugurato pochi giorni fa alle porte di Terni, in Umbria. 
Il Museo del flipper e del Modernariato “Dino Merluzzi” nasce anzitutto dalla passione dell’uomo cui è dedicato, collezionista di flipper scomparso nel 2014, che per primo aveva espresso il desiderio di collocarli in uno spazio pubblico e fruibile a tutti. Il museo infatti è a ingresso gratuito - c’è solo l’obbligo di prenotazione – e tutte le macchine esposte sono perfettamente funzionali e utilizzabili.
Dal punto di vista culturale, si tratta di un vero e proprio Museo del modernariato, in grado di proporre flipper di diverse epoche: dai primissimi esemplari degli anni '50 agli attuali, in un percorso tematico nel quale inquadrare il progresso tecnologico che si è avuto nel corso degli ultimi 70 anni, fotografando il cambiamento degli usi e dei costumi della società nel corso dello stesso periodo, descritto attraverso le ambientazioni dei flipper e di altro materiale dell'epoca proposto insieme alle macchine da gioco. All'interno della struttura ci sono oltre 25 macchine da intrattenimento, tra flipper, juke box e giochi d'epoca degli anni ’50, ’60, ’70, ‘80 e’90, di varia tipologia, insieme ad altri oggetti da collezione, anche rari. 
Ospitato negli spazi dell'ex scuola elementare di Marmore in via Montesi 59, a due passi dalla celeberrima cascata, il museo è sviluppato su una superficie complessiva di oltre 260 metri quadrati, divisa in sei sale tematiche. In una di esse, lo “Spazio Arcade”, sono proposti alcuni videogiochi anni ’80 e ’90, anch’essi a disposizione dei visitatori. 
«Anche se a prima vista sentir parlare di un museo del flipper e del modernariato si possa immaginare soltanto un valore ludico o ricreativo di questa iniziativa», ha detto all’inaugurazione l’Assessore alla Cultura e al Turismo di Terni, Maurizio Cecconelli, «in realtà attraverso l’esposizione di queste macchine da gioco si ottiene un patrimonio anche dal punto di vista culturale, non solo perché vengono proposti questi portentosi giochi alle nuove generazioni che non li avevano mai visti prima, ma anche perché, nel percorso storico e cronologico che è stato assegnato al museo, oltre a poter valutare i progressi tecnologici che sono stati fatti in questi ultimi settant’anni, si possono vedere anche i cambiamenti di usi e costumi delle società.» 
Il Museo del flipper e del Modernariato “Dino Merluzzi” di Terni è stato realizzato dall’Associazione Ifpa Italia, in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco di Marmore e l'ARCI di Terni, e grazie al contributo della Fondazione Carit, 
Per saperne di più, www.museoflipper.it