Sono 42 istantanee in bilico tra disegno, pittura e fotografia. E anche se lo sguardo si avvicina alle immagini, quasi a sfiorarle con gli occhi, il dubbio rimane: sono foto o disegni? E’ solo una delle particolarità dell’artista americano Edwin Parker jr, in arte Twombly, grande protagonista dell’arte contemporanea nel secondo Novecento, il cui soprannome Cy lo rende ancora più originale e curioso al grande pubblico: deriva infatti da quello del giocatore di baseball Cy Young, lo stesso con cui si faceva chiamare suo padre, lanciatore dei Chicago White Sox.
LA MOSTRA ALL'AMERICAN ACADEMY
Nella sala che l’American Accademy dedica ai suoi scatti - provenienti dall’archivio fotografico gestito dalla Fondazione Nicola Del Roscio - c’è tutta la luce e il paesaggio dei luoghi a lui più cari, prima fra tutti Gaeta, che Cy alla fine degli anni ‘80 sceglie come buen ritiro per lavorare durante i suoi soggiorni in Italia. Gaeta è vicina a Roma suo primo grande amore, il suo clima mediterraneo lo ispira, i colori, i sapori, il mare, la linea della costa, tutte le creature umani e animali che lo circondano sono per lui poesia pura. La stessa che Cy ha nel cuore e che allaga la sua pittura, la scultura, la fotografia.

Le sue prime opere fotografiche risalgono all’epoca del Black Mountain College, della natia Virginia, di New York, del Marocco e dell’Italia dove soggiorna e lavora a Roma durante buona parte dell’anno. Nel 1994 viene aperta la Cy Twomby Gallery, a Houston, disegnata da Renzo Piano, nello stesso anno il Museum of Modern Art di New York gli dedica una retrospettiva, nel 2003 ha una personale all’Hermitage di S. Pieroburgo e l’anno seguente al Centre Pompidou e alla Serpentine Gallery di Londra prima, al Whitney Museum poi. Il 2008 è l’anno delle personali al Guggenheim di Bilbao e alla Tate Modern di Londra , il 2009 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.  Durante la sua carriera riceve diversi riconoscimenti, tra cui il Leone d’oro alla Biennale di Venezia (nel 2001) e nel 2010 il Premium Imperiale in Giappone e la Legione d’onore dal governo francese.

UN PITTORE DI GRAFFITI

La critica lo definisce un pittore di graffiti per il suo modo di sfuocare la linea tra disegno e pittura, noi lo troviamo semplicemente caldo e nello stesso tempo delicato per il suo modo di raccontare il paesaggio e lo spazio, apparentemente immobili e asettici. Rose, limoni, zucchini, pesci, in primo piano nelle immagini, sembrano senza tempo e ci regalano con i loro colori tenui una dimensione infinita delle cose, dei dettagli, della natura, della vita stessa, che non finiscono mai. Ringraziamo Cy perché attraverso le sue poetiche incursioni fotografiche possiamo riscoprire scorci della nostra Italia con occhi e cuori nuovi e quasi ci sorprendiamo di tanta bellezza.
 
INFO
Roma, American Academy, via Angelo Masina 5
Fino al 22 novembre
Da venerdì a domenica, dalle 16 alle 19
Ingresso libero
www.aarome.org