C’è stato un periodo, lungo, in cui chiunque si imbarcava in aereo aveva sempre un dubbio: ma avrò spento il cellulare? Era lo stesso periodo in cui chi aveva un cellulare acceso veniva guardata male come se avesse in mano un congegno pronto a esplodere. I telefoni interferiscono con le apparecchiature di bordo era la vulgata. Ed era, almeno sulla carta, vero.

UN DIVIETO CHE CAMBIA
«Gli aerei hanno a bordo una grande quantità di impianti di natura elettrica e apparati di comunicazione. Sono tanti e tutti trasmettono su bande di frequenza diverse» spiega l’ingegner Alessandro Cardi, direttore centrale regolazione tecnica dell’Enac. «Gli strumenti tecnologici portati a bordo dagli utenti sono di due tipo, passivi, come i videogiochi o i lettori Mp3, e quelli emittenti, come computer e cellulare. Questi ultimi potenzialmente potevano interferire con la strumentazione e sono stati vietati in toto per anni» spiega Cardi.

Oggi invece il panorama sta cambiando e sempre più compagnie offrono addirittura il wifi come servizio a bordo gratuito. «Mano a mano che c’è stato lo sviluppo di nuovo impianti tecnologici. Gli impianti elettrici e di trasmissione sono stati cablati e sono stati creati nuovi sistemi resistenti alle interferenze per cui si è potuto liberalizzare l’utilizzo degli apparecchi a bordo, vincolando però l’uso alla capacità delle singole compagnie di attrezzare gli aerei per resistere alle interferenze» aggiunge Cardi. Così a settembre 2014 l’Easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea) ha dato il via libera a tutte le compagnie.
WIFI, LUSSO O SERVIZIO?
Tutti gli aerei nuovi sono cablati e per cui potenzialmente predisposti, su quelli vecchi dipende dalla volontà della compagnia di investire per stare al passo con i tempi. E ognuno ha adottato una politica diversa. Già da marzo 2014 la compagnia low cost norvegese Norwegian ha istallato le antenne wifi su 74 dei suoi 76 aerei. Oggi offre gratuitamente il servizio di connessione su tutti i voli intra europei. Assieme alla thailandese Nok Air, risulta essere l’unica a offrirlo gratuitamente indistintamente dalla classe in cui si vola.
Le altre compagnie lo offrono gratis solo per chi vola in business, ma neanche tutte. Oppure offrono una prima connessione basic gratuita (come l’americana Jet Blue) e il resto del traffico a pagamento (in questo caso 9 dollari l’ora). Emirates sta investendo 20 milioni di dollari nell’istallazione dei sistemi di connettività a bordo. Ha 106 aerei equipaggiati e sta convertendo gli altri aerei. I primi 10 mega di connessione sono gratis, gli altri 500 Mb costano un dollaro.

Alitalia a giugno ha intrapreso il restyling totale degli aeromobili e progressivamente lo sta istallando su tutta la flotta di lungo raggio: un’ora costa 9,6 euro con un traffico di 24Mb. La portoghese Tap fa pagare 6 euro per 4MB e 12 euro per 10MB. Altre compagnie offrono pacchetti all inclusive con prezzi variabili: Lufthansa con 17 euro garantisce traffico illimitato durante tutto il volo collegandosi a un suo router, ma permette anche di utilizzare il sistema Gsm e dunque connettersi alle singole reti dei Paesi.

COME FUNZIONA IL WIFI A BORDO?
Dal punto di vista pratico il sistema di norma di collega tramite un router interno a un satellite che rimanda il segnale che viene poi ripreso dai singoli dispositivi, ma è bene sapere che il servizio non sarà mai tanto veloce come a terra. Mentre alcune compagnie si attaccano alle reti dei Paesi sorvolati, e in questi casi i prezzi variano in base alle tariffe di roaming dei singoli operatori telefonici. Per quasi tutte le compagnie vale la regola che non ci si può connettere durante le fasi di decollo e atterraggio, ma solo quando si è raggiunta l’altezza di crociera. «Questa è una scelta che dipende dalle singole compagnie: tecnicamente oggi la trasmissione è possibile sia in rotta che in fase di atterraggio» aggiunge Cardi.
Insomma, che sia gratis o pagamento una sola cosa è certa: neanche in aereo saremo liberi di essere sconnessi senza sentirci in colpa.