Il sogno di un collegamento low cost tra Europa e Stati Uniti ha una lunga storia. Già negli Anni Ottanta, infatti, la compagnia islandese Icelandair sfidava gli allora giganti statunitensi Pan Am e Twa proponendo quello che era definito il “flying bridge via Iceland”, ovvero voli Lussemburgo-Reykjavik-Baltimora a circa un terzo del prezzo corrente. E i giovani col sacco a pelo accorrevano in treno cuccetta dai quattro angoli d'Europa nel Lussemburgo per imbarcarsi verso gli Usa su logori, quanto affidabili quadrireattori McDonnel Douglas DC8.
 
BATTUTA SUL TEMPO RYANAIR
Negli scorsi anni, più volte il gigante del low cost Ryanair ha annunciato di avere allo studio una navetta Londra-New York, ma il progetto non ha mai trovato uno sbocco, prima di tutto per l'assenza di aerei adatti nella propria flotta. In questi giorni, però, ci sta riprovando proprio una compagnia islandese, Wow Air, che propone di utilizzare i propri Airbus A320-200 sulla direttrice Londra-Boston (e poi seguirà Londra-Washington), con “breve” scalo a Reykjavik e ticket “a partire da” 120 euro. Prezzo interessante visto che oggi, per l'ipotetica data del 21 agosto 2015, Aer Lingus chiederebbe per il viaggio singolo 706 euro, Turkish 973 e Us Air 988; solo Icelandair con la riedizione dell'Atlantic Bridge riesce a restare sotto la barra dei 500 euro.

TUTTO ESAURITO IN MEZZA GIORNATA
Inutile dire che i biglietti a 120 euro sono stati bruciati in mezza giornata. A oggi il Londra-Boston di Wow Air parte da 165 euro ad aprile 2015 ma schizza a 400 euro già a maggio e giugno, per tornare a una quota di partenza di 328 euro solo da agosto 2015 in poi. Ulteriore fattore da tenere d'occhio: su Wow Air viaggia gratis solo il bagaglio a mano al di sotto di 7 chili; sennò per i bagagli a mano sopra quel peso si pagano 29 euro, mentre ce ne vogliono 50 per ogni valigia fino a 20 chili imbarcata in stiva. E altri 18 euro sono necessari per avere i posti XL, che garantiscono 70 centimetri di spazio per le gambe.

 
E POI CHE SUCCEDE?
Un'iniziativa episodica? Può darsi: il prezzo dei carburanti e le norme che regolano i voli transatlantici non rendono certo facile la vita ai collegamenti low cost. Ma, come è già avvenuto per i voli europei, il diffondersi di iniziative simili a quelle delle compagnie islandesi, può contribuire a calmierare le (salate) tariffe proposte dagli altri operatori attivi sulla tratta.
 
Info: wowair.com