Magari Modena Modena Park! Così canta Vasco Rossi in “Colpa d’Alfredo”. Era il 1980 quando un ragazzone stralunato e sognante si preparava a una carriera folgorante lontano dalla sua Zocca: vista spettacolare sulla valle del Panaro e una corona di castagneti che la ammantano di verde.
Sabato 1 Luglio sarà proprio il parco Ferrari di Modena ad ospitare la festa per i quarant’anni di carriera del rocker emiliano. Il Modena Park sarà un concerto simbolo, un raduno di 220 mila persone, dirette televisive e schermi nei teatri di tutta Italia. 40 le canzoni in scaletta che Vasco spegnerà come candeline una ad una.
Per chi vive nella provincia di Modena sarà quasi impossibile sottrarsi al rito collettivo, come per chi per piacere o lavoro dovrà transitare nell’area dell’evento musicale dell’anno.
Noi proviamo a darvi alternative.
Chiamatele vie di fuga panoramiche, o nel caso siate uno dei 220 mila paganti, una pratica defatigante, per vivere… una splendida giornata.
1. ANDARE NEL PARCO REGIONALE DEI SASSI DI ROCCA MALATINA
Nell’area verdeggiante dell’Appennino modenese, si può scegliere di passeggiare alla scoperta del caratteristico Borgo dei Sassi e concedersi una facile escursione per ammirare queste vere e proprie guglie di roccia arenaria dove il vero re è il falco pellegrino.
I sassi di Rocca Malatina /foto R. Solmi
2. VISITARE IL MUSEO ENZO FERRARI, A MARANELLO
Maranello, luogo che nella geografia mondiale è associato a un cavall(ino) rampante, il simbolo della Ferrari. Qui Enzo Ferrari spostò l’officina per salvarsi dai bombardamenti della seconda guerra mondiale su Modena, e a Maranello con il “Drake” nacque la leggenda delle Rosse, che ancora fanno sognare milioni di tifosi in tutto il mondo. Nel museo una galleria di bolidi dagli anni 40 ad oggi e un simulatore per mettersi nei panni dei piloti di Formula 1.
I bolidi di F1 in una sala del museo Ferrari, a Maranello /foto museo Ferrari

3. ANDARE A FONTANELLATO, BORGO BANDIERA ARANCIONE TCI
Si può scegliere di godersi il relax a un tavolino nella piazza, all’ombra dei portici, oppure di concedersi alla gola con un assaggio di “torta fritta” (qui gli gnocchi fritti li chiamano così), accompagnata da sottili fette di culatello e da un calice di buon lambrusco. Il fossato più largo è scomparso, resta l’altro – detto “pescheria” - dentro cui “galleggia” una possente rocca, con le mura spesse e massiccie, con le torri, i merli e i bastioni. Da non perdere gli interni del castello.
Vai alla pagina di Fontanellato sul sito di Bandiere arancioni.
La Rocca di Fontanellato
4. SCOPRIRE CASTELVETRO E VIGNOLA
Il pavimento a scacchiera circondato da torri, chiese e palazzi antichi. Il borgo è splendido e non è un caso che anche qui sventoli la Bandiera arancione TCI. I motivi? Oltre alle bellezze architettoniche e artistiche qui si può assaggiare il meglio dell’enogastronomia del territorio: nell'Acetaia Comunale, condotta dai Maestri Assaggiatori della Comunità Locale della Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale; nelle cantine e nelle osterie, dove regnano il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP, e il Parmigiano Reggiano.
Non lontana è Vignola, che nemmeno a dirlo, è il borgo dove scovare tra le migliori ciliegie d’Italia, le “morette” di Vignola, tutelate dal 2012 come prodotto IGP.  
Vai alla pagina di Castelvetro sul sito di Bandiere arancioni.
La ciliegia Moretta di Vignola IGP
5. A MODENA PER IL MUSEO DELLA FIGURINA 
Le figurine Panini, quelle di "cel'ho.. cel'ho... manca!". Sì certo, ci sono tutte in questo piccolo grande museo che raccoglie non solo i mezzibusti incollabili dei campioni di calcio, ma una storia per immagini del nostro paese. Il Museo della Figurina di Modena si trova nel Palazzo Santa Margherita e a desiderarne la nascita è stato uno degli storici fondatori della Panini. Le esposizioni spesso sono permanenti (fino al 16 luglio si troverà "Parimpampum e le bambine magiche nella figurina") ma nella collezione permanente si scovano chicche irrinunciabili, dalla raccolta della Coca Cola alle splendide grafiche Liebig. 
Una sala del Museo della Figurina di Modena /foto Dante Castellana