È stata presentata a Trento la 63ª edizione del Trento Film Festival che si svolgerà dal 30 aprile al 10 maggio e che si preannuncia già come l’edizione con il maggior numero di film iscritti (a oggi 430), a conferma della visibilità e del prestigio internazionale della manifestazione che già lo scorso anno ha registrato una crescita di pubblico di oltre il 20 per cento. 
 
LA NUOVA IMMAGINE DELLA RASSEGNA
La 63ª edizione del Festival si caratterizza, oltre che per l’alto numero di iscrizioni, anche per le numerose novità, a cominciare dal nuovo manifesto della rassegna. L’immagine ufficiale scelta per rappresentare l’edizione 2015 del Trento Film festival è stata realizzata dall’artista portoghese Bernardo Carvalho, considerato oggi uno degli illustratori più interessanti ed emergenti del panorama europeo. «Gli argomenti prediletti da Carvalho nelle sue opere - ha spiegato la direttrice della manifestazione, Luana Bisesti – sono la natura, gli animali, l’esplorazione, il paesaggio, il cielo, la roccia, che l’artista rappresenta attraverso un linguaggio emozionale ricco di colori e un tratto semplice e per questo immediato, intenso, coinvolgente. Il manifesto ufficiale della 63ª edizione del Trento Film Festival, invita proprio a scoprire queste sensazioni su una montagna immaginaria, dove il bosco e le pareti di roccia custodiscono storie che attendono solo di essere raccontate».

DESTINAZIONE... INDIA
Dopo la Finlandia, la Russia, la Turchia, il Messico, per la sezione “Destinazione…”, il Paese “ospite” del 63° Trento Film Festival sarà l’India, in particolare i suoi territori interni, rurali e remoti e le comunità di culture, lingue e religioni diverse che li abitano, lontane dalle grandi metropoli e capitali.

I FILM
Naturalmente “cuore” della manifestazione saranno sempre i film, in questi giorni in fase di selezione da parte dell’apposita commissione, guidata dal responsabile del programma cinematografico Sergio Fant (recentemente riconfermato tra i programmatori del prestigioso Festival del Film di Locarno) e composta da Gianluigi Bozza, Heidi Gronauer, Antonio Massena, Paolo Moretti, Matteo Zadra, Italo Zandonella Callegher.Il programma cinematografico di quest’anno prevede una serata di apertura e di chiusura con due opere da riscoprire in nuove versioni restaurate.

IL CALENDARIO
Venerdì 1° maggio l'ormai tradizionale serata inaugurale all'Auditorium Santa Chiara dedicata al cinema muto e alla musica dal vivo vedrà protagonisti sullo schermo il divo forzuto Bartolomeo Pagano in Maciste alpino, e sul palco l'eclettico jazzista Raffaele Casarano, considerato tra i più talentuosi interpreti della New Jazz Generation italiana, fiore all’occhiello della fucina creativa Tuk Music diretta da Paolo Fresu. Il film del 1916 diretto da Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto, con la supervisione del regista di Cabiria Giovanni Pastrone, narra le rocambolesche avventure dell'eroe sul fronte dolomitico della prima guerra mondiale. Il restauro è stato realizzato, in occasione del centenario del conflitto, dalla Biennale di Venezia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. L'evento speciale di chiusura, sabato 9 maggio, sarà l'anteprima di un altro restauro, realizzato da un'istituzione prestigiosa come il CIO (Comitato Internazionale Olimpico): Vertigine bianca, di Giorgio Ferroni è lo spettacolare documentario sui VII Giochi olimpici invernali di Cortina del 1956, restaurato nell'ambito del progetto del CIO di ripristinare nel loro splendore originale tutti i film ufficiali dei Giochi olimpici.
 
GLI INCONTRI ALPINISTICI, LE MOSTRE, GLI SPETTACOLI
La manifestazione proporrà, oltre alla programmazione cinematografica, incontri alpinistici, mostre, spettacoli, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna “MontagnaLibri”, il “Parco dei mestieri” per le famiglie e i ragazzi, un ricco calendario di incontri con gli autori e di convegni a 360° sul mondo della montagna, dell’avventura e del viaggio. Tra gli appuntamenti di richiamo, l’8 maggio, ci sarà una serata speciale con Reinhold Messner e Hervé Barmasse, con la collaborazione del giornalista Sandro Filippini, dal titolo “150-100-50-0. Storie di alpinisti fra il Cervino e la Guerra”, pensato in occasione della coincidenza di alcuni anniversari che ricorrono proprio quest’anno, primo fra tutti i 150 anni dalla prima salita del Cervino». A condurre la serata, con accompagnamento di musiche e letture, sarà, come consuetudine nelle ultime edizioni del Trento Film Festival, Reinhold Messner. Non da solo: insieme a lui ci sarà Hervé Barmasse. Il più famoso degli alpinisti sarà dunque in cordata con un esponente di punta della nuova generazione, capace di aprire nuove porte al futuro ispirandosi ai grandi del passato, nato sotto il Cervino, la montagna sulla quale ha aperto dieci nuove vie. L'interlocutore più adatto, quindi, per legare l'oggi alle storiche imprese di Jean Antoine Carrel ed Edward Whymper, salitori del Cervino nel 1865, o di Walter Bonatti, che un secolo dopo sulla parete Nord di quella montagna disegnò, in 5 giorni e 4 bivacchi, il suo ultimo, grande capolavoro in solitaria e in invernale.

Tutti i dettagli sul sito del Trentofestival: www.trentofestival.it