Tra Riva del Garda e lo stretto solco della Val di Ledro si alza un sistema di aspre alture rocciose che, verso est, precipitano sulle acque del lago. Queste vette, a poca distanza dal confine con l’Italia, furono utilizzate dai comandi austro-ungarici per realizzare un complesso sistema di fortificazioni. Perno di questo sistema erano le odierne vette di Rocca Sperone e di Cima Capi, che nei bollettini militari del tempo figurano rispettivamente come la Rocchetta e Monte Sperone. Nei primi mesi del 1916, Alpini e Finanzieri attaccarono più volte le due cime. Ai piedi della Rocca Sperone riuscirono a conquistare il terrazzo (all’epoca fortificato) dove oggi sorge la chiesa di San Giovanni. Il 22 aprile fu conquistata Cima Capi. Ma quest’azione ai limiti dell’alpinismo, nonostante circa 200 tra morti e dispersi e oltre 400 feriti) non ebbe alcuna conseguenza strategica.
 
LA SALITA ALLA ROCCA
Oggi la zona, che si raggiunge per piacevoli sentieri da Biacesa, offre un’ampia scelta di camminate e ferrate, con magnifici panorami sul lago. A pochi metri da San Giovanni è stato costruito un piccolo rifugio che ricorda Francesco Arcioni, tenente della Guardia di Finanza. I soci della SAT di Riva del Garda hanno tracciato un suggestivo sentiero attrezzato che risale le labirintiche gallerie della Rocca. Fino al rifugio il percorso è elementare, nella salita alla Rocca occorrono la pila frontale e l’attrezzatura da ferrata.

Dal posteggio di Biacesa (418 metri) si traversa l’abitato per una strada asfaltata e poi la si abbandona per una strada lastricata (segnavia 417) che lascia a destra il Sentiero dei Bech e sale nei boschi della Val Vasotina. Oltrepassate delle baite, la strada lascia il posto a un viottolo, a tratti dal fondo in cemento.

Delle ripide rampe nella faggeta, e due bivi dove si va a destra seguendo le indicazioni (segnavia 460), portano al dosso panoramico (858 metri, 1.15 ore) dove sono la chiesa moderna di S. Giovanni e il Bivacco Arcioni, che in realtà è un piccolo rifugio. Magnifico, da qui, il panorama sulle vette della zona e il Lago di Garda. Dal dosso, un ripido sentierino (segnavia 460b) porta alla base delle rocce (920 metri) e alle gallerie di guerra austro-ungariche. Entrati nei tunnel, si sale con percorso suggestivo, reso evidente dall’abbondante segnaletica. Una scala verticale permette di uscire dai primi tunnel. Si continua per un sentierino attrezzato, si superano altri due tratti in galleria e un’altra scala, ci si tiene a destra a un bivio e si raggiunge la vetta della Rocca Sperone (1089 metri, 1 ora), magnifico belvedere. Quindi si scende verso nord per un altro sentiero attrezzato, si toccano altre postazioni scavate nella roccia e si raggiunge il valico di Bocca Sperone (980 metri). Il sentiero si abbassa nel bosco, tocca la Malga Degiacomi (960 metri), riporta al percorso di andata e poi a Biacesa (1.15 ore).

INFO PRATICHE
Difficoltà: semplice (E) fino al Rifugio Arcioni, per esperti (EEA) la salita alla Rocca
Dislivello: 550 m
Tempo di salita: 2.15 h
Periodo consigliato: tutto l’anno
Per informazioni, Ufficio turistico Riva del Garda, tel. 0464.554444; www.gardatrentino.it
 
 
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L’itinerario che avete letto – in carta il numero 4 – è tratto da “I sentieri della Grande Guerra”, il primo volume della collana Tci “Guide e taccuini di viaggio”. Al centro dell’opera, il sistema di sentieri recuperato a scopi turistici ed escursionistici sulle Alpi nordorientali, nei luoghi che furono teatro della prima Guerra mondiale.
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