Quest'anno si celebra il 77° anniversario del 25 di aprile, giorno della liberazione d'Italia, giorno simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica contro il nazifascimo portata avanti dalle forze partigiane alla fine della seconda guerra mondiale. E ognuno lo festeggia come vuole.

Solitamente c'è chi scende in piazza e «Bella Ciao» manifesta allegro, perché almeno una volta l’anno è bello dimostrare per strada il proprio senso di appartenenza al Paese di cui in fondo portiamo i documenti in tasca. Quest'anno meglio scomodare un libro di storia e leggere le cronache di quei mesi duri e formidabili, le imprese dei giovani che salirono sulle montagne, si nascosero nei granai e vissero giorni intensi per un ideale, qualche volta sbagliarono anche, ma alla fine l’ebbero vinta. Oppure fare un pellegrinaggio nei luoghi della storia che oggi sono luoghi della memoria. Luoghi in cui andare, quando sarà possibile, per rendere omaggio a chi decise che la misura era colma ed era il caso di combattere per qualcosa di leggero e importante che si chiama libertà. Luoghi sempre considerati minori ma che un giorno l’anno tornano a essere i luoghi fondanti su cui si basa la Repubblica Italiana, quella fondata sul lavoro e sull'antifascismo, costruita con il sacrificio di tanti giovani che hanno fatto la nostra Resistenza.

Buon 25 di aprile a tutti.
 
1. Casa della Resistenza e parco della Memoria della Pace, Fondotoce (Vb)
A Verbania, non distante dal lago, un sacrario e un museo dedicato ai caduti della Resistenza, con una galleria della memoria che ricostruisce la storia delle lotte partigiane nella zona del Verbano-Cusio-Ossola.

Info: www.casadellaresistenza.it

2. Parco regionale storico di Monte Sole (Bo)
Se il tempo lo permette una passeggiata per i sentieri del Parco regionale storico di Monte Sole a Marzabotto, in provincia di Bologna, è l’occasione per una gita che unisce natura e storia. Qui, nel territorio tra il Reno e il Setta, durante la Seconda Guerra Mondiale le Ss tedesche e i soldati della Wehrmacht rastrellarono centinai di civili facendo terra bruciata di tutto e di tutti. Alla fine in sei giorni di violenze, tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944, vennero uccise 770 persone. Il parco costruisce un omaggio alla memoria delle vittime.

Info: parco di Monte Sole; maggiori info nel nostro articolo dedicato

3. Museo storico della Liberazione, Roma
Impegnato da anni nella raccolta e nella conservazione di documenti sulla lotta di Resistenza il museo storico della Liberazione di via Tasso è un buon luogo dove coltivare la memoria e l’impegno civile per non dimenticare le vittime di quei mesi di battaglie intestine.
4. Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Roma
Il sacrario delle Fosse Ardeatine ricorda il massacro di 335 persone trucidate dagli occupanti nazisti il 24 marzo 1944 nelle cave di pozzolana di Via Ardeatina. Tra loro c’erano figure di spicco della Resistenza romana, ma altri erano semplicemente dei sospetti, altri totalmente innocenti e inconsapevoli. Tra questi anche 70 ebrei, colpevoli solo di essere erbrei. Alle spalle del mausoleo si trova il museo che raccoglie cimeli e documenti che raccontano la vita nella Capitale tra l’8 settembre 1943 e la Liberazione del 4 giugno 1944.
5. Risiera di San Sabba, Trieste
Il fraintendimento è noto e costante: durante la guerra campi di concentramento in Italia non ce n’erano, dice la vulgata. Falso. C’erano eccome. Il più grande si trova a Treiste presso la risiera di San Sabba. Qui dopo l’8 settembre gli occupanti tedeschi crearono dapprima un campo di prigionia che poi divenne un campi di detenzione dove ostaggi, partigiani, detenuti e politici venivano eliminati. Si calcola che vi morirono tra le 3 e le 5mila persone. Un museo racconta la storia di chi qui trovò la morte.
Info: www.risierasansabba.it; maggiori info nel nostro articolo dedicato

6. Casa della memoria, Milano
È aperta da qualche anno la Casa della memoria di Milano: si trova in via Confalonieri 14, all’Isola. Ospita le associazioni che si impegnano a difendere e diffondere la storia di Milano, simbolo della Resistanza al nazifascismo e della lotta per la democrazia. Al suo interno la mostra multimediale Gli occhi della Resistenza, che racconta con suoni e voci le emozioni e le sofferenze, le aspettative e le motivazioni che settant’anni fa animarono i protagonisti della Resistenza.
7. Parco Nazionale della Pace a Sant’Anna di Stazzema (Lu)
Era il 12 agosto del 1944, l’alba. A Sant’Anna di Stazzema, tra le montagne in provincia di Lucca, da qualche settimana si erano radunati un migliaio di sfollati. Più in alto, sulle creste, giravano alcune brigate partigiane che però in quei giorni stavano ben alla larga sia dai tedeschi che dai rifugiati. Quella mattina tre colonne di Ss risalirono la valle e circondarono il paese prima delle sette. In tre ore uccisero 560 civili, in gran parte bambini, donne e anziani. Non fu rappresaglia, sancì tempo dopo un tribunale militare di La Spezia, ma un atto di vile terrorismo. Oggi un parco e un monumento ai caduti mantengono viva la memoria dell’eccidio.
8. Campo di Fossoli (Mo)
Da qualche parte dovevano passare le migliaia di prigionieri destinati ai campi di concentramento tedeschi. Il campo di Fossoli, a 5 chilometri da Carpi in provincia di Modena, era uno di questi posti. Costruito nel 1942 per ospitare i militari inglesi catturati in Africa, dal dicembre del 1943 divenne un campo di transito e di concentramento della Repubblica Sociale Italiana, in cui venivano rinchiusi all’inizio gli ebrei e poi anche gli oppositori politici. Oggi le baracche e le strutture di raccolta fanno parte del Campo di concentramento di Fossoli e museo del Deportato politico e razziale di Carpi.
9. Sentieri di Resistenza nel parco nazionale della Val Grande (Vb)
Un modo per coniugare passeggiate naturalistiche e storia, camminando nei duri sentieri di montagna che attraversavano il territorio della Repubblica dell’Ossola, la più grande, illusoria e longeva tra le Repubbliche partigiane sorte dopo l’armistizio dell’8 settembre.
Info: www.memoriadellealpi.org.

10. Il sentiero della libertà, Abruzzo
Solitamente si ripete ogni anno da Sulmona (Aq) a Casoli (Ch) la marcia sul Sentiero della libertà, la via di fuga tra i monti della Maiella di migliaia di prigionieri alleati e di giovani italiani che lottavano per la liberazione d’Italia, divisa dalla Linea Gustav dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando l’Abruzzo divenne terra di confine e speranza per i fuggiaschi che si schieravano con l’Esercito Alleato. (Ringraziamo per la segnalazione il console Elio Torlontano)

11. Museo diffuso della Resistenza di Torino
Ha un nome lungo e articolato il Museo della resistenza di Torino. Si chiama Museo della resistenza, della deportazione, della guerra dei diritti e della Libertà ed è un museo dedicato alla Memoria della seconda guerra mondiale. Uno spazio interattivo aperto alla più ampi riflessione sul Novecento. Ospitato nel palazzo dei Quartieri militari di San Carlo rievoca la vita a Torino tra il 1938 e il 1945, dalle leggi Razziali alla Costituzione con cinque sale che raccontano come era vivere nel capoluogo sotto il regime fascista e sotto l’occupazione, sotto le bombe e finalmente liberi.