La provincia è la provincia, a qualsiasi latitudine. Non a tutti piace, ma ha il suo fascino. Difficile da cogliere per tanti perché non è sfacciato e non ti si para davanti, va cercato con pazienza e lo capisci solo se hai una certa inclinazione al fuori moda, un’affezione onesta per il tramonto, più che per lo scintillio. Per le cose modeste, da gustare senza foga e spesso in solitudine. Un fascino che però riesce a essere imperdibile ed eterno per gli altri, per quella minoranza a suo modo silenziosa che della provincia gode e che la provincia cerca.

IL LIBRO

Antonio Armano è un provinciale, nel senso che è nato in provincia (di Pavia) e dalla provincia è affascinato. Non solo quella italiana, che sarebbe banale, ma soprattutto quella dell’Est europeo. Una provincia immensa, fatta spesso da città con l’aspetto ingannevole di un centro industriale comunista, con fabbriche e ciminiere al posto di campanili e chiese.

Giornalista e scrittore, collaboratore di Touring, Antonio Armano è afflitto dal mal dell’Est, una specie di mal d’Africa versione slava. Una malattia – si può dire – che colpisce coloro che sono affascinati dai paesaggi slabbrati, dal grigiume che alle volte si tinge d’improvviso colore e altre rimane grigio e triste, ma affascina uguale; dalla gentilezza assai scontrosa delle bellissime donne slave; dalla chiacchiera degli intellettuali che se appena bevono diventano amici fraterni.

COMPAGNI DI VIAGGIO

Di questo Est di provincia parlerà in compagnia di Silvestro Serra, direttore di Touring, e di Denise Silvestri, esperta di letteruture slave e traduttrice, mercoledì 21 giugno dalle 18.30 al Punto Touring di Milano, nell’ambito di Compagni di Viaggio, la rassegna di libri di viaggio del Touring Club Italiano. Un Est meno battuto che ha raccontato in La signorina col cagnolino e le nuove russe col pitbull, un libro edito da Clichy che raccoglie viaggi nella provincia dell’Est Europa.

Da Jalta, in Crimea, a Vitbesk, in Bielorussia, da visegrad nella Repubblica serba di Bosnia a Bender, nell’auto proclamata repubblica autonoma della Transinistria, una provincia nella provincia. Fino alla bella Odessa, che di provinciale ha poco, ma è qui che si sentono gli echi di Babel. Perché in ogni luogo di questa immensa provincia è nato qualche intellettuale, scrittore, pittore che in città dal mitico passato aveva trovato ispirazione per diventare artista.