Fino a qualche tempo fa  ogni volta che si prendeva in mano il passaporto la domanda era sempre la stessa: ma dovrò mettere la marca da bollo? E poi via, ognuno a dire la sua, a dare la propria interpretazione dell'odiata legge che prevedeva il pagamento del bollo annuale di 40,29 euro per ogni documento. Ma se non lo uso per un anno, la devo mettere lo stesso? E se per andare in Brasile faccio prima scalo a Lisbona, allora posso non metterla tanto in Portogallo entro con la carta d'identità e i brasiliani se ne fregano dei nostri bolli, basta che il passaporto sia valido?
IL BOLLO ANNUALE È STATO ABOLITO
Bene, oramai da due anni, ovvero da martedì 24 giugno 2014 le regole sono cambiate: il bollo annuale è stato abolito. E questa per chi viaggia spesso è davvero una buona notizia, anche perché era un balzello che avevamo solo noi in tutta Europa.

Costa invece di più invece avere un nuovo passaporto: se prima tra concessioni governative e costo del libretto si spendevano 82,79 €; oggi si spendono 73,50 di contributo amministrativo e 42,50 € di costo del libretto, ovvero in totale 116 €. Dopodiché per tutta la validità del documento (a oggi 10 anni) non si pagherà più nulla. Quindi chi ha un passaporto emesso nel 2013 fino al 2023 non dovrà più pagare alcunché.

Da oggi sono anche più veloci le pratiche per ottenere il nuovo passaporto, si può prenotare online l'appuntamento nella vostra Questura di riferimento, basta andare sul sito della Polizia di Stato. E poi non si verificheranno più quelle situazioni surreali di finanzieri che all'aeroporto di Malpensa (tutto vero) spulciano i passaporti dei viaggiatori italiani per vedere se per ogni timbro straniero collezionato nel corso degli anni c'è la corrispettiva marca da bollo. Una solerte verifica che a qualcuno è costata una multa retroattiva da centinaia di euro.

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