Oltre centomila visitatori extra nell’arco di quattro giorni, alberghi completamente sold-out, trasporto pubblico sottoposto a un crash test senza precedenti, taxi e locali presi d’assalto da una torma di persone che hanno fatto della velocità uno stile di vita. Nel periodo del Mobile World Congress Barcellona è sicuramente più frenetica del solito, e nei pressi della Gran Fira, una struttura ciclopica (400mila metri quadri) disegnata dall’architetto giapponese Toyo Ito, questa frenesia raggiunge il parossismo.

A dire il vero la Gran Fira non sorge sul territorio del comune di Barcellona, ma in una località in provincia della capitale catalana, denominata L'Hospitalet de Llobregat, che ha una popolazione di poco superiore alle 250mila unità. Fino a due anni fa venivano usati i locali, molto più centrali e suggestivi, della vecchia fiera, costruita a ridosso dell’arena di Plaça Espanya, un tempo dedicata allo spettacolo della corrida e successivamente convertita in centro commerciale. Edizione dopo edizione, tuttavia, la manifestazione è cresciuta a dismisura e ha reso necessario edificare nuovi spazi.
Se dovete andare a Barcellona nei giorni del Mobile World Congress, che cadono solitamente verso la seconda metà del mese di febbraio, farete bene a prenotare con diversi mesi d’anticipo, visto che, data l’elevatissima richiesta, il prezzo delle camere d’albergo quadruplica per raggiungere cifre da capogiro, impensabili in altri momenti dell’anno.

Data l’importanza economica e culturale dell’evento, la città è ovviamente felice e orgogliosa di poterlo ospitare. Quartieri fieristici a parte, in quei giorni Barcellona è tutto un fiorire di feste e manifestazioni a tema, simili a quelle che si possono vedere a Milano, durante le settimane della moda o contestualmente al salone del mobile, forse un po’ più esclusive, visto che provare a “imbucarsi” senza invito è decisamente più difficile. Ma del resto è lo stesso Mobile World Congress a essere un evento esclusivo in sé e per sé: a meno che non siate giornalisti o ospiti di uno degli espositori, un biglietto ordinario costa circa 750 euro e quelli da vip (appannaggio degli sceicchi e di pochi altri magnati) arrivano a superare abbondantemente quota 2mila euro.

L’avvio dell’edizione 2014, per altro, è stato funestato da alcune proteste di piazza che hanno visto coinvolti giovani dei centri sociali. Inizialmente erano stati annunciati anche scioperi del trasporto pubblico (causate da un rincaro del prezzo del biglietto) e del personale di terra degli aeroporti, entrambi poi per fortuna rientrati all’ultimo minuto. Qualche disagio si è avuto comunque – ingorghi sulle vie di accesso principali alla fiera e qualche treno bloccato – ma il notevole dispiegamento di forze – ben 1900 agenti della Guardia Civil impiegati, senza contare le forze della polizia locale e un mezzo esercito di guardie giurate – ha praticamente blindato la manifestazione, garantendone il regolare svolgimento.

A fare da contraltare a questo genere di esternazioni, i flash-mob e gli eventi organizzati dalle aziende espositrici nei piazzali circostanti gli spazi fieristici, già per altro affollati di ragazzi e ragazze con pacchi di volantini da distribuire. Innumerevoli, come sempre, le novità tecnologiche presentate, ma quest’anno, ad attirare l’attenzione è stata anche la partecipazione straordinaria di Mark Zuckerberg fondatore e patron di Facebook, reduce dall’acquisizione di Whatsapp, comprata per la fantasmagorica cifra di 19 miliardi di dollari.

Fine parte 1; leggi tutte le novità tecnologiche nella seconda parte.