Si chiama Barnum Review ed è elegante, seria e visivamente assai piacevole e curata. Detta così potrebbe essere una di quelle riviste trimestrali che si trovano nei salottini dei grandi alberghi, che racchiudono belle storie, mostrano Paesi affascinanti, raccontano incontri interessanti. E invece è una rivista ad aggiornamento variabile che non insegue la frenesia delle notizie ma lascia spazio alla lettura, allo sguardo e all'approfondimento. «Non per nulla si chiama rivista in senso classico, ovvero come strumento di approfondimento» sottolinea il creatore, Massimo Pacifico.
 
L'INTERVISTA A TIZIANO TERZANI
Diretta dallo stesso Massimo Pacifico, fotogiornalista di lungo corso che fa da capitano, Barnum Review racconta tante cose di oggi e di ieri ed aspira a «divenire un grande palcoscenico per la comunicazione, soprattutto visiva». «Appartengo a quella schiera di giornalisti di viaggio che hanno fatto questo mestiere in momenti in cui si poteva fare tanto e andare a vedere il mondo e, c'erano tante riviste dove pubblicare. Dopo questo lungo percorso come inviato di stili di vita e di viaggio, dopo aver fondato due riviste che hanno aperto e chiuso nel giro di qualche anno mi son ritrovato con esperienza e voglia di fare e ho pensato di aprire questa rivista online per metterci dentro delle mie esperienze e aprirmi a quelle dei giovani collaboratori» racconta Pacifico. La rivista inizialmente nasce in inglese «ma ci sembrava troppo snob e ne abbiamo fatto versione italiana. Si avvale molto della mia esperienza e degli archivi, e speriamo di averne altro. La nostra pretesa è di fare del giornalismo di qualità e ironico». In questi giorni, per ricordare Tiziano Terzani a dieci anni dalla sua morte, è online anche un'intervista con lo scrittore fiorentino che Pacifico nel 1995 a Delhi. Si parla di giornalismo e di turismo di massa, di Asia e di viaggi, interiori e non solo.