In altri tempi si sarebbe detto che è stata persa una battaglia, ma non la guerra. E forse è vero anche oggi. L'isola di Poveglia, inserita dal Governo nell'elenco dei beni demaniali da mettere in vendita (anche se in realtà si tratta di una concessione per 99 anni) per risanare il debito pubblico, è andata all'asta questa mattina. Due i contendenti ammessi dopo la scrematura di settimana scorsa: il fantomatico mister513, che aveva presentata un'offerta di 513mila euro e l'associazione Poveglia per tutti, un comitato spontaneo di veneziani (e non) che in queste settimane si è attivato per “conquistare” l'isola e renderla fruibile a tutti i cittadini ed aveva raccolto 160mila euro grazie ai quali aveva passato la preselezione.
 
L'asta conclusiva, alle 11 di questa mattina, ha visto trionfare mister513: l'associazione Poveglia per tutti, nonostante gli sforzi delle ultime ore, era arrivata a raccogliere 420mila euro e ha deciso di non rilanciare per non alzare il prezzo. Dietro il nickname come alcuni giornali locali aveva sussurrato nei giorni scorsi si nascondeva l'imprenditore Luigi Brugnaro, presidente di Humana holding, patron della Reyer, la squadra di basket di Venezia, ed ex presidente della Confindustria cittadina. In conferenza stampa Brugnano ha svelato in parte le sue motivazioni: «In città ci sono anche troppi hotel, l'ho fatto per evitare che si presentasse l'americano di turno e potesse poi farci chissà che cosa. Chiedo al comitato di veneziani per Poveglia di entrare nel progetto. Quanti soldi serviranno? Almeno venti milioni di euro» ha dichiarato. Ora si aspetta il parere di una Commissione incaricata di valutare, entro trenta giorni, la congruità dell'offerta di Brugnaro ed eventualmente il “rilancio” del Comune di Venezia che potrebbe esercitare il suo diritto di prelazione superando l'offerta vincitrice. Per poi, perché no?, affidare la gestione dell'isola all'associazione Poveglia per tutti.
 
 

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