Si chiama Messa dello Spadone e rievoca fatti del 1366: l'appuntamento del 6 di gennaio a Cividale del Friuli, cittadina in provincia di Udine situata a 10 km dal confine sloveno, riporta in luce la vita del medioevo. L'evento, organizzato ogni anno per la festa dell'Epifania, commemora infatti Marquardo di Randeck (1296 - 1381), patriarca tedesco di Aquileia (UD) amato dai friulani per il clima di pace che il vescovo svevo instaurò nei 15 anni della sua amministrazione, nonostante le ripetute offensive militari coeve contro Venezia. Unica nel suo genere, la rievocazione è d'appeal per gli appassionati di storia e per un turismo di nicchia.

SPADA, ELMO E CORTEO
A ricordo dell'ingresso di Marquardo a Cividale nel 1366, festeggiato allora dai cittadini con il dono di una spada lunga 109 cm e incisa con una scritta commemorativa, ogni anno nel Duomo di Santa Maria Assunta si svolge una messa in latino che ha inizio alle 10.30. Tutt'oggi la funzione è officiata da un diacono che nel corso della cerimonia indossa un elmo piumato (riproduzione dell'originale) e compie segni di pace brandendo la spada originale di Marquardo: da qui il nome della celebrazione. A seguito del rito religioso nelle strade attigue alla chiesa ha luogo una rievocazione storica in costumi medioevali, in cui sfilano dame, cavalieri, monaci e guerrieri. Il tutto culmina con l'arrivo su una portantina lignea della personificazione di Marquando, che al suono trionfante di trombe e tamburi prende posto in un trono sormontato da un baldacchino collocato a fianco del Duomo.
Un momento della Messa dello Spadone, nel duomo di Cividale del Friuli
ALLA SCOPERTA DEI LONGOBARDI
Cividale consente però di avvicinarsi alla storia passata con molte altre proposte: la tradizione la vuole fondata dall'imperatore romano Giulio Cesare, ed è per questo che una statua del grande condottiero campeggia nella piazza del Duomo. In realtà i primi insediamenti risalgono addirittura al Paleolitico, ma è in epoca longobarda, cioè nel VI secolo, che il centro friulano assunse importanza, grazie proprio agli edifici religiosi e alle fortificazioni costruite dalle popolazioni di origine germanica. Elencare tutto ciò che è ancora conservato sarebbe lungo: preferiamo quindi accennare a due testimonianze che da sole valgono la visita.
La prima è il cosiddetto Tempietto longobardo, inserito nella lista del Patrimonio mondiale Unesco nel 2011, che ci ha colpito sia per la bellezza delle opere sia per la loro maestosità spirituale. Innalzato nell'VIII secolo come cappella palatina, il Tempietto è ancora oggi annoverato tra i più pregevoli esempi storico artistici italiani per le statue in stucco che compongono un fregio di stile unico. La matrice classica di compostezza e monumentalità viene infatti modernizzata dall'accentuato slancio verticale delle figure, di cui abbiamo ammirato anche lo sforzo di realismo nella volumetria, molto evidente nelle pieghe delle vesti.
Il Tempietto longobardo a Cividale del Friuli
La seconda meraviglia imperdibile di Cividale è il Museo cristiano e Tesoro del Duomo, in cui sono conservati, accanto ad opere di epoche successive, anche due esemplari altissimi dell'arte longobarda: il primo è l'altare del duca Rachis, i cui bassorilievi oggi monocromi erano in passato ricoperti da oro e paste vitree.
La piattezza delle forme e il gusto per la decorazione, in aggiunta alla caratteristica forma a "pera rovesciata" dei volti, ci hanno ricordato altri reperti longobardi conservati a Brescia e a Pavia. Il secondo è il Fonte battesimale del patriarca Callisto, ottagonale e decorato da animali fantastici e motivi a fregio: il gusto squisitissimo delle composizioni ci ha incantato sopra ogni dire.
DEGUSTAZIONE DI VINI IN VILLA
Suddiviso in 10 zone Doc e 3 Docg, il Friuli Venezia Giulia è noto per la produzione di vini come il Friulano (fino al 2007 denominato Tocai), la Ribolla, lo Chardonnay, il Refosco... Per gustarne alcuni abbiamo scelto di andare nella seicentesca Villa Dragoni di Buttrio, 15 km a sudovest di Cividale, così da assaporarli nell'incantevole cornice degli affreschi di Francesco Chiarottini, pittore settecentesco noto per gli arditi scorci prospettici: le sue angolature azzardate ci hanno fatto tenere in alto gli occhi per molti minuti.
Ma subito dopo abbiamo iniziato a soddisfare il palato con i vini prodotti nel centinaio di ettari di terreno che circondano la villa. La proprietaria Marina Danieli, erede della tenuta che da oltre un secolo viene tramandata in linea femminile, è una sostenitrice di un prodotto che "si fa in campagna e non in cantina", cioè particolarmente genuino. Ci è rimasto un unico dubbio: dei quattro vini che abbiamo assaggiato, e cioè Friulano, Pinot Grigio, Refosco e Schioppettino, non abbiamo ancora capito quale ci piacesse di più, perché il successivo ci sembrava migliore del precedente, nonostante ogni sorso ci sembrasse al momento insuperabile.
Villa Dragoni a Buttrio
Abbiamo terminato la giornata cenando all'Agriturismo Scacciapensieri, a poche centinaia di metri dalla Villa e parte dell'azienda agricola Danieli, che serve piatti preparati con ingredienti locali e stagionali: lo chef propone un'ottima versione del frico, tortino tipico della cucina friulana a base di patate, burro e formaggio, leggera ma non per questo meno saporita.
Informazioni pratiche
Villa Dragoni, via Florio 18, Buttrio: degustazione vini su richiesta, www.villadragoni.it. Agriturismo Scacciapensieri, via Morpurgo 29, Buttrio, www.agriturismoscacciapensieri.it.
L'agriturismo Scacciapensieri
PANORAMI E DOLCEZZE
Il giorno successivo, sulla via del ritorno, per non sovraccaricare troppo la memoria e rischiare di confondere luoghi e monumenti, preferiamo un programma più agile che parte da Manzano, una ventina di chilometri a sudest di Udine, per visitare l'Abbazia di Rosazzo. Consacrata nel 1070, la chiesa visse molteplici traversie quali un incendio a inizio Cinquecento ed è particolare per le commistioni architettoniche dello stile, dal romanico al neoclassico.
Bello il panorama che si gode dal belvedere adornato di statue: lo sguardo spazia sulla Slovenia, lontana una quindicina di chilometri, ma nelle giornate più limpide può arrivare fino al golfo di Trieste, circa trenta chilometri a sud, e addirittura al mare Adriatico.
L'abbazia di Rosazzo, a Manzano
Prima di tornare a casa, qualsiasi tragitto merita una deviazione ad Aquileia, 30 chilometri a sud di Manzano, con la visita della Basilica e dei suoi straordinari mosaici del IV secolo, che si estendono per 750 mq e da soli meritano sia l'intero viaggio sia un articolo a parte.
I mosaici della Basilica di Aquileia 
Sul posto, per terminare in dolcezza, è possibile compiere l'ultimo strappo alla dieta presso la Pasticceria Mosaico, che propone leccornie di tantissimi generi. Siamo letteralmente impazziti per i suoi cioccolatini ripieni: il composto infatti era preparato con gli ingredienti che farciscono la gubana, dolce friulano a base di pasta dolce lievitata imbottita di noci, uvetta, pinoli, zucchero e grappa. Pietro Zerbin, titolare dell'attività, propone anche delizie adatte a celiachi, vegani e diabetici e organizza degustazioni (www.pasticceriamosaico.com).
La Gubana, dolce tipico delle feste friulane
DOVE DORMIRE
Pernottare ad Udine può essere utile per la posizione centrale della città nel territorio friulano: l'Hotel San Giorgio, in prossimità del centro storico e non lontano dalla stazione ferroviaria, offre ai cicloturisti il parcheggio gratuito per le due ruote e si fa notare per l'attento servizio da parte del personale (Piazzale Cella 2, Udine, www.hotelsangiorgioudine.it).
LE NOSTRE GUIDE SUL FRIULI-VENEZIA GIULIA
Un particolare esterno della Basilica di Aquileia