In teoria la notizia non ci sarebbe: è dai primi di aprile dello scorso anno, infatti, che la società di gestione dell'aeroporto Caravaggio di Orio al Serio, lo scalo “milanese” alle porte di Bergamo usato dai voli low cost, ha deciso di chiudere per tre settimane nel mese di maggio. Il motivo: è indispensabile rifare completamente la pista di atterraggio. Ma né il sito dello scalo né Ryanair, che muove l'80 per cento del traffico di Orio, informano i passeggeri.

Il rifacimento della pista è un intervento di routine che, ciclicamente, riguarda tutti gli aeroporti del mondo. Un lavoro non da poco, visto che per Orio al Serio è stata bandita una gara da 41 milioni di euro. Cui si aggiungono altri 9 milioni di migliorie agli impianti di illuminazione e alle assistenze aeronautiche. Operazione che, ovviamente, è fonte di disagi: lo scalo bergamasco dispone di una sola pista e quindi dal 14 maggio al 2 giugno tutto il traffico sarà spostato a Malpensa. Peraltro un intervento oculato, portato a termine prima del picco di passeggeri previsto per l'estate e, a seguire, per Expo2015.

L'aspetto più sorprendente, però, è che la notizia dei lavori sul sito dell'Aeroporto internazionale di Orio al Serio – Il Caravaggio è introvabile, nascosta forse in chissà quale pagina interna; neppure mettendo la parola “lavori” nel motore di ricerca emerge qualcosa.

Silenzio assoluto anche in casa Ryanair, la compagnia low cost che ha proprio Bergamo come base di armamento e gestisce un buon 80% del traffico passeggeri dello scalo. Nessuna informazione nel sito Ryanair e, se si prova ad acquistare un volo in partenza da Orio nel periodo incriminato, nessun avviso. Anzi, Ryanair continua a vendere i servizi accessori di Orio al Serio, quali il parcheggio auto e la navetta bus per Milano, come se lo scalo fosse regolarmente aperto.

Nell'era della comunicazione globale, un approccio al pubblico davvero discutibile.