Per fuggire su un’isola deserta non occorre fare lunghe ore di volo. Per chi può fare a meno della tintarella, ma cerca natura, pace e lunghe spiagge candide, i Paesi Bassi hanno molte isole incantevoli e raggiungibili facilmente in traghetto. Alcune sono riserve naturali integrali, regno incontrastato di uccelli migratori e fauna marina, dove l’uomo non può entrare. Il Mare di Wadden è infatti un delicato e prezioso ecosistema di sabbia, fango e maree protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Uno degli ultimi grandi ecosistemi rimasti, dove i processi naturali continuano a funzionare in gran parte indisturbati.
Alcune delle isole Frisone Occidentali (Ameland, Schiermonnikoog, Rottumerplaat, Terschelling e Texel) si possono raggiungere anche a piedi dalle coste settentrionali. Basta aspettare la bassa marea e avere una buona guida. Gli olandesi le chiamano “wadlopen” – passeggiate nel fango – o anche “alpinismo orizzontale”, perché richiedono preparazione fisica e gusto per l’avventura. L’acqua può arrivare anche al torace e lungo il percorso, con un po’ di fortuna,  si possono incontrare le foche, che amano farsi un pisolino sulle secche.
NEI DINTORNI DI AMSTERDAM: PAMPUS, ISOLA FORTEZZA
Pampus è un’isola artificiale realizzata nel tardo diciannovesimo secolo nel lago di IJmeer, in prossimità della costa di Durgerdam, non lontano da Amsterdam. Ospita un forte militare (uno dei 42 forti commissionati come parte dello Stelling van Amsterdam o Linea di Difesa di Amsterdam) che poteva accogliere fino a 200 persone, ma fu utilizzata a pieno soltanto durante la Prima Guerra Mondiale. Pampus rientra infatti nell’anello difensivo di 135 km che circonda Amsterdam, realizzato fra il 1880 e il 1920 e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1996.
L’isola dal punto di vista militare è in disuso dagli anni Cinquanta, ma la fortezza è stata in parte restaurata e aperta al pubblico da aprile a ottobre. Si raggiunge in traghetto da Muiden. Essendo in Olanda, non mancano le piste ciclabili per esplorare l’intero Stelling van Amsterdam in bicicletta. Per maggiori informazioni sui numerosi itinerari possibili: www.stellingvanamsterdam.nl. Per maggiori informazioni sulla Linea Difensiva di Amsterdam: www.stelling-amsterdam.nl.
TERSCHELLING, IL FARO PIÙ ANTICO
è la seconda isola in ordine di grandezza delle Isole Frisone Occidentali e la più grande e più visitata del mare di Wadden, offrendo circa 20mila possibilità di alloggio per i turisti. Se si lascia a est il centro della città principale West Terschelling, ci si può immergere nella natura selvaggia tra paludi formate dalla bassa marea, foreste e lunghissime spiagge. Simbolo dell’isola, il Brandaris, il più vecchio faro dei Paesi Bassi, risalente al 1594 e testimone delle storiche battaglie navali fra la flotta olandese e quella inglese che avvennero in queste acque.
L’isola è famosa per i suoi deliziosi lamponi e per l’Oerol Festival, che ogni anno in giugno trasforma i suoi paesaggi incontaminati in uno straordinario palcoscenico per 10 giorni di performance, musica e spettacoli teatrali. Il nome del festival significa letteralmente “ovunque” e prende spunto dall’antica tradizione di lasciare il bestiame libero di pascolare “ovunque”, appunto, sull’isola per alcuni giorni all’anno. Con lo stesso principio gli artisti sono liberi di impossessarsi di Terschelling durante i giorni del festival e per sbarcare occorre acquistare un braccialetto passaporto che consente libero accesso a tutti gli spettacoli, tranne a quelli in teatro (info: oerol.nl). Dalla terraferma si raggiunge in traghetto da Harlingen oppure in aliscafo da Vlieland. Sito ufficiale dell’isola: www.vvvterschelling.nl/en.
VLIELAND, LA DUNA PIU ALTA
Tra le Isole Frisone Occidentali, Vlieland è quella più lontana dalla terraferma, raggiungibile in 90 minuti di battello, la più piccola e la meno abitata. Lunga 12 km e larga non più di 2 km, questa bellissima lingua di terra è molto amata per la sua natura intatta ricca di foreste e per la spettacolare duna Vuurboetsduin, alta ben 40 metri e con un faro rosso sulla cima. Divenne un’isola in seguito alla piena di Santa Lucia nel 1287 e durante una tempesta nel 1296 la parte sudoccidentale dell’isola divenne la porzione nord di Texel, per effetto dei movimenti della sabbia e delle maree.
Malgrado le ridotte dimensioni, è attraversata da una rete di piste ciclabili molto estesa, con al centro un unico romantico villaggio. Vanta il più alto numero di ore di sole di tutti i Paesi Bassi, con un clima molto temperato sia d’estate, quando raramente si superano i 25°C, sia d’inverno, con il termometro che non scende quasi mai sotto lo zero. Ogni anno a fine aprile e a fine agosto, l’isola ospita “Into The Great Wide Open”, un festival per tutte le età dedicato alla musica, all’arte alla natura e alle ostriche (il prossimo appuntamento  dal 31 agosto al 3 settembre, www.intothegreatwideopen.nl).
TEXEL, LA PORTA DEL MARE DEL NORD
Con una lunga spiaggia di 30 km, sette villaggi caratteristici e molti ambienti naturali diversi, l’isola è un paradiso per una vacanza rilassante di immersione totale nella natura. Da non perdere una passeggiata fino all’antico faro sulla spiaggia più settentrionale dell’isola e una visita al centro Ecomare, che accoglie molti animali marini ed è un centro di riabilitazione per le foche ferite (www.ecomare.nl). Facile da raggiungere da Den Helder in soli 20 minuti di traghetto, ha una superficie di circa 500 km quadrati e circa 14mila abitanti. E’ anche famosa per le numerose greggi di pecore (la carne di agnello qui è particolarmente prelibata per via dell’erba salata dei pascoli), la birra locale Texel Skuumkoppe, i formaggi e i liquori alle erbe.
Ovviamente c’è una ottima rete di piste ciclabili, che permette di raggiungere in sella anche l’unica area dei Paesi Bassi dove il mare del Nord ancora affluisce liberamente, la riserva naturale “De Slufter”.  Lungo la strada si può fare una sosta al curioso museo “Schipbreuk- en Juttersmuseum Flora”, situato tra Den Burg e De Koog, dove sono esposti gli oggetti bizzarri portati sulle coste dal mare, compresi molti messaggi in bottiglia. 
Sito ufficiale dell’isola: www.texel.net.
AMELAND, ANTICHI VILLAGGI
Con una popolazione di circa 3.500 abitanti, circa 60 specie di uccelli e una vegetazione rigogliosa, quest’isola è una meta perfetta per gli amanti della vita all’aria aperta e della natura. Molto apprezzata dagli amanti della pesca sportiva allo sgombro, consente anche di osservare le foche in libertà, grazie alle escursioni in barca fino a una secca vicino alla costa dove vive una grande colonia. Stretta e lunga, ha una superficie di circa 60 km quadrati (solo 3 km nel suo punto più largo) e una popolazione di 3.500 abitanti. Punti privilegiati per osservare l’isola sono l’Oerdblinkert, una duna di sabbia alta 24 metri, e il suo faro che misura ben 56 metri.
Anche qui non mancano le testimonianze della lotta fra il mare e l’uomo per proteggere le terre emerse. Nel 1871 si cercò di realizzare una diga fra l’isola e la terraferma, ma non durò a lungo e fu distrutta da una tempesta l’anno successivo, lasciando delle rovine ancora oggi visibili durante la bassa marea.  Ad Ameland ci sono molti alberghi e campeggi, ma l’agricoltura è ancora una voce importante della sua economia. Coltivata per circa un terzo, soprattutto nella parte meridionale sotto il livello del mare, si conserva selvaggia sul versante est, frequentato punto di passaggio dagli uccelli migratori. Il centro storico è Nes, dove si trovano numerosi edifici antichi, fra cui un mulino del 1880 e la chiesa di San Clemente, costruita nel 1878 su progetto del famoso architetto Pierre Cuypers, lo stesso della Stazione Centrale di Amsterdam e del Rijksmuseum.
Sito ufficiale: www.vvvameland.nl.
SCHIERMONNIKOOG, L'ISOLA IDEALE 
Il suo nome si può tradurre letteralmente come “L’isola dei monaci grigi” e si riferisce ai cistercensi, che abitarono l’Abbazia di Santa Maria di Chiaro Campo fino a quando furono costretti ad abbandonarla durante la Riforma Protestante, a seguito della quale la maggior parte dei monasteri e degli edifici ecclesiastici cattolici nel nord dei Paesi Bassi furono espropriati. Divenuta proprietà privata della famiglia Stachouwer per oltre trecento anni e poi passò per diverse mani, subendo cinquecento anni di invasioni, occupazioni e tempeste rovinose. Nel corso dei secoli l’unico centro abitato fu spostato più volte a causa dell’erosione del mare e ormai poco rimane anche dell’abbazia. Occupata dalla Germania Nazista perché parte del Vallo Atlantico, il sistema difensivo costiero che prevedeva la fortificazione di tutte le coste atlantiche dell'Europa, fu l’ultima parte del Vecchio Continente ad essere liberata dalle Forze Alleate.
Dal 1989 è stato istituito un parco nazionale dove oggi vivono circa mille persone, molto fortunate se si pensa che gli olandesi hanno votato Schiermonnikoog come il luogo più bello dei Paesi Bassi. Racchiude una grande varietà di paesaggi – dune, spiagge, pinete e paludi – che accolgono circa 300 specie di uccelli, varie piante rare (incluse 9 specie di orchidee), e molti visitatori, soprattutto durante i mesi estivi. Si raggiunge in traghetto da Lauwersoog e può essere esplorata a piedi o in bicicletta, perché soltanto gli abitanti sono autorizzati a portare un auto sull’isola (ma c’è anche un servizio di trasporto pubblico). Numerose le possibilità di pernottamento, fra case private e alberghi. Molti gli hotel romantici ed eleganti, aperti anche in inverno, dove non è raro incontrare la famiglia reale olandese o qualche celebrità.
Sito ufficiale dell’isola: www.vvvschiermonnikoog.nl; sito ufficiale della compagnia di navigazione: www.wpd.nl.
INFORMAZIONI
Consigli e indirizzi per organizzare il viaggio sul sito dell'Ente del turismo olandese: www.holland.com/it