«I bambini al museo? Non perdete tempo a portarli, lasciateli a casa. I genitori sono degli arroganti se pensano che i loro figli possano capire artisti come Pollock o Rothko. Non c'è alcun collegamento tra le opere di Matisse e i livelli essenziali di arte dei bambini, chi lo dice è meno intelligente dello scemo del villaggio». Non usa mezzi termini Jake Chapman, artista inglese del duo Chapman brothers, portare i figli piccoli al museo non solo è inutile, ma è anche dannoso per gli altri che invece di visitare una sala di un museo con la necessaria tranquillità si vedono assaltati da bambini vocianti che tutto hanno in testa fuorché godere dell'arte. Ma sarà vero? I bambini sono facinorosi disturbatori della religiosa quiete dei musei?
 
Secondo stuoli di esperti portare i figli a vedere una mostra non è solo educativo in quanto li si abitua a frequentare i musei, ma serve anche a sviluppare apprendimento e capacità cognitive. Soprattutto se li si fa partecipare a uno dei tanti laboratori che sempre più struttura organizzano, laboratori che stimolano ancor di più le curiosità e gestiscono la spontaneità dell'approccio all'arte. «Certo se pretendete che un bambino in un museo abbia la stessa reazione di un adulto allora ha ragione Chapman» ha commentato sul Corriere di qualche giorno fa Mario De Simoni, direttore generale delle scuderie del Quirinale.
«Il punto è che l'alfabetizzazione artistica passa dalle visite al museo. Così come nelle scuole si impara a leggere noi organizziamo ogni anno laboratori per 20mila bambini tra i 3 e gli 11 anni: e in questo modo si trovano con gli strumenti per poter capire e apprezzare. Solo in questo modo si costruisce il pubblico di domani». Certo, poi bisognerebbe pensare anche i musei a misura di bambino, e spesso molti dei nostri non lo sono ancora. Anche se i numeri del Mibact dicono che su 4.588 musei italiani ben 2.688 offrono attività didattiche per i bambini, ma solo 470 dispongono di spazi adeguati.
 
Dunque ha ragione il provocatorio Chapman, che è meglio lasciare i bambini a casa, o invece è assai più sano portarli alle mostre, ai musei e ovunque ci sia dell'arte? E pazienza se una volta qualcuno strilla, e qualche altro si siede per terra ad ammirare un quadro. Meglio un bambino che a cinque anni fa un poco di rumore, che uno che raggiunti i 18 non metterà mai più piede in museo.
 
 

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