Il multatore multato. Parafrasando il titolo di una storica pellicola dei fratelli Lumiére, si potrebbe sintetizzare così il provvedimento preso ieri dall'Antitrust nei confronti di Trenitalia. La sanzione è pressoché simbolica – un milione di euro vale per il gigante ferroviario come un buffetto – ma significativa. A giudizio dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato “l'attuale regime di controllo dei biglietti mira non solo a reprimere gli abusi, ma è strumentale alla rigidità del sistema tariffario" in contrasto con il Codice del consumo.

I VIAGGIATORI INGIUSTAMENTE PENALIZZATI

Dando seguito alle lamentele di molti utenti, spesso turisti che fanno uso occasionale di servizi regionali nelle cui stazioni le biglietterie sono un ricordo del secolo scorso, l'Antitrust ha contestato a Trenitalia – definendolo “afflittivo” – il modo di sanzionare le cosiddette “irregolarità di viaggio”.  In particolare, l'Autorità ha ritenuto scorretto (ma Trenitalia ha già annunciato di voler ricorrere al Tar in merito) che oltre a pagare il biglietto, al viaggiatore sia imposta anche una sovrattassa (da 50 a 200 euro) e un'ulteriore oblazione. E ciò anche quando i passeggeri sono impossibilitati - per forza maggiore o per disservizio imputabile alla stessa Trenitalia - a regolarizzare la propria posizione e anche a fronte di posti liberi a bordo treno.

PIOVONO PIETRE SULLE FERROVIE

Non è un momento felice, comunque, per l'ex monopolista ferroviario. È infatti di pochi giorni fa la delibera dell'Autorità dei trasporti che, a sorpresa, ha tagliato i pedaggi dovuti a RFI Rete Ferroviaria Italiana dai convogli circolanti sull'alta velocità. Non solo è stato cancellato l'aumento a 13,1 euro/km già programmato per il 2015, ma dal 7 novembre si è passati dagli 12,8 euro/km in vigore dal 1° gennaio 2014 a 8,2 euro/km, con una riduzione del 36-37 per cento. E, in prospettiva, la possibilità che i biglietti di Frecciarossa e Italo possano diventare decisamente più appetibili (maggiori dettagli qui)

LE NUOVE REGOLE PER I RIMBORSI
Scontro (e multa?) scansata, invece, sul tema dei rimborsi ai passeggeri in caso di ritardo. Secondo l'accordo sottoscritto con l'Antitrust, Trenitalia entro la prossima primavera – oltre a introdurre un ticket globale, di tipologia aeronautica, per i viaggi con due o più convogli – riconoscerà un indennizzo pari al 25 per cento del prezzo (sotto forma di bonus) in caso di ritardo superiore a 30 minuti (oggi 60 minuti). Particolare gradito ai viaggiatori di lungo corso: il ritardo nei grandi nodi ferroviari, come Roma, Milano, Bologna, Firenze e Torino, avrà un margine ulteriore di tre minuti sul dato rilevato dal gestore dell'infrastrutture. Dulcis in fundo, Trenitalia dovrà accorciare da 20 a 3 i giorni utili per erogare l'indennizzo dovuto al ritardo.