Come andare, intorno all’anno 2020, da Milano a Roma (o Napoli) con una vettura elettrica che avrà al massimo 250 chilometri di autonomia e un tempo di ricarica non inferiore a un paio d’ore? Una soluzione originale, dal nome di UC?, arriva dalla Svizzera, frutto delle visionarie iniziative di Frank Rinderknecht, designer elvetico fondatore della Rinspeed, costruttore-elaboratore noto per la carica innovativa dei suoi prodotti. L’edizione cartacea di Qui Touring l’ha presentata in anteprima a pagina 21 del numero di aprile.

Dietro la sigla UC?, acronimo dell’inglese Urban Cruiser, si nasconde infatti una vettura a vocazione spiccatamente urbana che - ha spiegato Rinderknecht intervistato da Qui Touring - nel momento in cui si deve uscire dall’ambito urbano, si trasforma in una cellula “abitativa su ruote”. Il guidatore, infatti, indica la meta finale sul navigatore satellitare il cui computer, automaticamente, provvede a prenotare il primo posto disponibile su appositi vagoni agganciati ai treni ad alta velocità e destinati al trasporto delle vetture, parcheggiate nel senso della larghezza e collegate a un circuito elettrico alimentato dalla rete del convoglio per ricaricare le batterie.”

“È un concetto di trasporto modulare per uno-due passeggeri del tutto nuovo – sottolinea il patron di Rinspeed - sviluppato in collaborazione con Daimler e Abb, giudicato pienamente compatibile con gli standard dell’alta velocità ferroviaria da un gruppo di docenti del politecnico di Basilea che hanno fatto parte del team di progetto”.

La UC? è stata realizzata a partire dalla scocca della Fiat 500 di serie, ma accorciata sia davanti sia dietro per contenerne la lunghezza entro i 2,60 metri e renderla compatibile col trasporto ferroviario. La meccanica, progettata solo per l’uso urbano, prevede l’uso di un motore elettrico asincrono da 200-125W alimentato da batterie a ioni di litio da 12kWh a 355V. L’autonomia, a livello di prototipo, è dell’ordine di 105 chilometri viaggiando a 75 orari; la velocità di punta è di 120 km/h.

All’interno i due passeggeri della UC? trovano un abitacolo più prossimo a una lounge che a un’automobile, in cui per garantire il massimo comfort di viaggio durante le trasferte in treno il volante e i pedali per la guida sono sostituiti da una leva a joystick, in stile videogame. Addirittura è prevista l’opzione di un cruscotto “ribaltabile” che, quando la UC? è caricata sul vagone, si trasforma in scrivania completa di computer con collegamento internet a banda larga.

Prezzo e realizzabilità? Per ora sono top secret, ma Franck Rinderknecht tiene a ribadire che si tratta di un progetto reale, non di un “sogno ad occhi aperti” a sfondo tecnologico, pur ammettendo che l’orizzonte più verosimile è appunto quello del 2020.