Le immagini dall'alto in notturna di Londra sono uno spettacolo straordinario. Buckingham Palace, la ruota panoramica e i grattacieli illiminano il cielo della capitale inglese in un reticolo inconfondibile. Inconfondibile anche per lo strano serpentone buio che la attraversa. Quel serpentone è il Tamigi.

Per trasformare il fiume nero in un'incredibile opera d'arte luminosa è stato indetto un concorso internazionale organizzato da Malcolm Reading Consultants dal titolo The Illuminated River International Design Competition. Hanno partecipato 105 studi di architettura e design da tutto il mondo e ora, per il round finale, sono rimasti in gara in sei. L'8 dicembre sapremo chi potrebbe avere l'onore di cambiare il volto della città, grazie alle donazioni di privati, a partire dal 2018. Ecco le idee rimaste in gara.

 
Blurring Boundaries, Adjaye Association
Lo studio londinese che ha appena inaugurato il National museum of African American History a Washington D.C. Ha coinvolto alcuni artisti contemporanei che si sono cimentati in un progetto molto originale: a ciascuno il suo ponte che diventa così un'opera d'arte in sé. Doug Aitken, Cai Guo-Qiang, Chris Ofili e Philippe Parreno sono solo alcuni dei nomi coinvolti in questo mosaico luminoso.
 
 
The eternal story of the River Thames, studio AL_A
Collegare l'illuminazione dei ponti seguendo il ritmo naturale delle maree. Questo il progetto dello studio londinese che ha coinvolto il regista Asif Kapadia e lo scrittore Simon Stephens per creare una narrazione intorno all'idea di movimento dell'acqua e degli spazi intorno a essa. Illuminare quindi anche il lungofiume e invitare la gente a usarlo durante la bassa marea, per poi tornare a osservarlo dall'alto quando il fiume risale.
 
 
Synchronizing the City: Its natural and hurban rhytmes, studio Diller Scofidio & Renfro
Gli architetti newyorkesi già autori del recupero della High Line della Grande mela e del Broad Museum a Los Angeles hanno coinvolto la designer Jennifer Tipton per un progetto con un tocco romantico. L'idea è quella di illuminare i ponti lentamente, seguendo il ritmo della luce naturale, partendo dall'esterno e arrivando al culmine nel momento più buio, quando una luce parte verso il cielo in quello che chiamano “night kiss”, un bacio notturno.
 
 
Current, di Leo Villareal con Lifschutz Davidson Sandiland
In questo caso l'artista Villareal ha ideato per l'illuminazione dei ponti quasi delle sculture di luce trasformando il Tamigi in un fiume di lava luminosa secondo la sua stessa definizione. L'ispirazione viene dai dipinti dedicati ai ponti di artisti come Turner e Monet le cui pennellate sono effettivamente quasi fasci di luce che però l'artista vuole assolutamente fare con i led imponendo anche agli altri edifici nei pressi del fiume il loro utilizzo.
 
 
A River ain't too much to light, Les Éclairagistes Associés
Lo studio francese ha lavorato per il suo progetto con l'artista Federico Pietrella pensando all'illuminazione e alla valorizzazione dei ponti, anche nelle parti sotto le arcate. Ma per farlo è necessario ridurre l'inquinamento luminoso intorno al fiume che rende il paesaggio poco armonico e variabile di zona in zona.
 
 
Thames Nocturne, dello studio Sam Jacob e Simon Heijdens
E l'acqua? Non la vogliamo illuminare? Devono essere partiti da questo presupposto gli artisti olandesi che hanno pensato a una luce che sta a pelo d'acqua ed è generata da tecnologici macchinari elaborati anche per studiarne l'intensità a seconda della profondità, del flusso e della tensione in superficie dell'acqua. In effetti il Tamigi racconta davvero tante storie ed emozioni diverse quindi la luce sarebbe un modo molto originale per farlo parlare. Per trasformare, nel cuore della notte, il serpente nero in un fascio di luce bianca.
 
 
 
Tutte le immagini sono © Malcolm Reading Consultants