Per gli europei l’India è un enigma pressoché impossibile da risolvere. Le evidenti disparità sociali, la povertà estrema, l’ostentazione di Bollywood e persino le vacche sacre, costringono a un confronto che si può osservare, ma è difficile da capire veramente. Viaggi, libri, documentari non riescono quasi mai a essere uno specchio a 360 gradi di quella realtà. Ecco perché, due mostre, una a Roma e una a Parigi, possono fornire la chiave per un avvicinamento, seppure relativo, a quel mondo.

Al Maxxi di Roma, fino al 29 gennaio, la mostra Indian Highway raccoglie i lavori di 30 artisti contemporanei indiani che, in 60 opere, danno la loro visione delle contraddizioni tra le tradizioni e la voglia di vivere il terzo millennio liberi da retaggi antichi e spesso ingiusti. Il nome della mostra sta a indicare proprio uno dei simboli di questo mix tra mondi ed epoche e si riferisce all’incredibile autostrada a otto corsie in fase di costruzione che collegherà Mumbai, Nuova Delhi e Calcutta, le megalopoli più importanti. L’esposizione è divisa in tre aree tematiche: Identità e storie dell’India, Metropoli deflagranti e Tradizione contemporanea. Un percorso che punta qualche faro in più sul Paese della spiritualità che convive con gli aspetti più estremi del capitalismo.

Diverso l’approccio, ma stessa volontà di curiosare in un mondo apparentemente alieno, per la mostra Elles changent l’Inde che, fino all’8 gennaio, è allestita al Petit Palais di Parigi. Si tratta di una selezione di 108 fotografie realizzate da sei fotografi della Magnum che hanno deciso di analizzare e scoprire come le donne contribuiscono a cambiare il mondo e, nello specifico, il Subcontinente indiano. Sono donne sconosciute, vittime di molti cliché nel mondo occidentale, ma in realtà depositarie delle redini della famiglia e della società. Tassiste e parrucchiere, vigilesse o pompiere, avvolte in eleganti sari o vestite secondo i canoni della moda contemporanea, il mondo al femminile indiano è una summa di colori e storie da guardare senza pregiudizi, ma con la curiosità di un extraterrestre che, per la prima volta, viene a contatto con un mondo diverso dal suo.