Renato Biasutti, Lodovico di Caporiacco, Giovanni Battista De Gasperi, Ardito Desio sono nomi che, probabilmente, ai più giovani non diranno molto eppure hanno fatto la storia delle esplorazioni raccontandoci un mondo allora intriso di mistero ed esotismo. Le loro imprese africane, cinesi, afghane hanno permesso a milioni di italiani di scoprire Paesi lontani, sconosciuti, irraggiungibili a quei tempi. Una bella mostra nell’ex chiesa di S. Francesco a Udine, dal titolo Hic sunt leones, è l’occasione ideale per immergersi in quell’epoca lontana anni luce dai voli low cost e dai last minute.

Tre le sezioni del percorso espositivo che seguono la struttura stessa di un viaggio a partire dalla sua preparazione. Tra Otto e Novecento non si preparava, infatti, un semplice trolley e via. L’organizzazione prepartenza non si limitava all’acquisto di una guida, o al massimo di una mappa, ma consisteva in mesi di studio, di analisi delle condizioni meteo, di reperimento dell’equipaggio e dei materiali. In questa parte della mostra si comincia ad avere un’idea dell’impegno richiesto.

La seconda area è dedicata al Viaggio come conoscenza. È il nucleo centrale e ripercorre in senso cronologico le spedizioni condotte da friulani verso le Americhe, l’Asia e l’Africa. Il valore delle spedizioni diventa sempre più scientifico e quindi gli equipaggi erano formati da scienziati, etnografi, naturalisti e geografi, tutti impegnati a decifrare mondi lontani e sconosciuti. È grazie alla curiosità di questi personaggi che, già allora, il pianeta si fece più piccolo, scatenando la fantasia di grandi e bambini che oggi popolano gli aeroporti di tutti i continenti. L’ultima sezione è intitolata Verso un nuovo mondo e analizza i nuovi elementi che hanno arricchito il nostro sistema culturale grazie alle esplorazioni: dall’arte alla letteratura, passando per cinema, musica e cibo. Un buon modo per riflettere sulle diversità e sulle attenzioni che ogni viaggiatore dovrebbe riservare ai popoli autoctoni che incontra ogni volta che parte.

Non mancano anche una serie di laboratori per bambini chiamati Esploratori si diventa che si svolgeranno il 22 gennaio, il 19 febbraio e il 18 marzo (prenotazione necessaria chiamando il numero 345.6454855). In queste occasioni i partecipanti possono scoprire, attraverso la storia di alcuni importanti viaggiatori, l’esperienza del viaggio come occasione per conoscere popoli, paesaggi e sapori nuovi. E, alla fine della visita, un gioco a squadre completerà l’avventura dei nuovi piccoli leoni esploratori del futuro.