Il 5 giugno si festeggia la Giornata mondiale dell'Ambiente con il motto, quest'anno, Think, eat, save, cioè pensa, mangia e risparmia. La Giornata si celebra ogni anno il 5 giugno a partire dal 1972 quando fu proclamata dall'Assemblea generale dell'Onu. Quest'anno la manifestazione principale si tiene in Mongolia e ha l'obiettivo di contrastare gli sprechi alimentari.

Ci piace però ricordare che il 5 giugno cade un un'altra significativa ricorrenza per il nostro Paese in tema di ambiente: il Parco nazionale del Gargano e delle isole Tremiti – dove sorge il villaggio Tci – compie 18 anni e per l'occasione il presidente del Parco, Pecorella, accoglierà sulle isole Tremiti 250 studenti per una giornata di educazione ambientale.

Tornando invece alla Giornata mondiale occorre ricordare che ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore. Lo fa notare l'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente, che ha scelto appunto questo tema per la Giornata mondiale per l'Ambiente per richiamare ciascuno alla responsabilità e poter diventare protagonista del cambiamento a sostegno di uno sviluppo sostenibile ed equo.

Gli obiettivi della Giornata sono anche ridurre rapidamente l’uso delle fonti fossili, che sono le principali cause di emissioni di CO2, e il cambiamento degli stili di vita, il risparmio energetico degli edifici e la rimodulazione della mobilità in città.

Inoltre nel nostro Paese una delle emergenze ambientali è il rischio sismico o idrogeologico. Il 13% del territorio nazionale è a rischio erosione e frane. Mettere in sicurezza il nostro territorio costerebbe oltre 40 miliardi di euro, ma per il Touring e per le altre principali associazioni ambientaliste è una priorità. Alla fine del 2012 il Presidente del Tci Franco Iseppi, con gli altri presidenti delle associazioni partner, ha chiesto al Governo di assumere l'impegno di dotare l'Italia di una strategia nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici, basata su precise priorità di intervento, come già avvenuto in 13 Paesi membri dell'Unione europea su 27.