L'11 dicembre è dal 2002 la Giornata internazionale della montagna (IMD), indetta dall'Onu. Si tratta di un'occasione preziosa per creare consapevolezza sull'importanza che hanno le terre alte per la vita, per evidenziare le opportunità di sviluppo della montagna e per costruire partenariati che possano determinare un cambiamento positivo per le montagne e gli altopiani del mondo. Quest'anno il tema per l'IMD è l'agricoltura di montagna. Qui abbiamo l'opportunità di aumentare la consapevolezza di come l'agricoltura di montagna, che è prevalentemente agricola di famiglia, è stato un modello di sviluppo sostenibile per secoli. Le persone che risiedono in zone di montagna possono diversificare il loro reddito da attività come il turismo e l'artigianato.
 
L'ESEMPIO DELLO ZAFFERANO SULLE ALPI
La crisi aguzza l'ingegno, la disoccupazione pure. Sono diversi gli esempi di giovani disoccupati che hanno abbandonato le città per organizzare attività in campagna o in montagna, magari sfruttando cascine e case rurali dei nonni oggi abbandonate. Abbiamo ancora negli occhi gli estesi campi di fragole della val Martello, in val Venosta. Fu una scommessa ben riuscita: produrre fragole in montagna fuori stagione (in luglio-agosto anziché in aprile-maggio) ha dato un contributo non proprio marginale a una vallata delle Alpi. Ora una nuova sfida viene dalle coltivazioni dello zafferano, una delle spezie più care al mondo. La preziosa spezia un tempo quasi di esclusiva produzione abruzzese e sarda, poi marchigiana, umbra e toscana, sta entrando nelle Alpi come nuova opportunità per la stentata economia agricola alpina, da affiancare alle pratiche tradizionali della zootecnia. Si tenga conto che occorrono cento fiori grandi per ottenere un grammo di prodotto finito. Dello zafferano ne abbiamo parlato ampiamente già più di un mese fa (link: http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/in-umbria-e-in-tutta-italia-e-tempo-di-zafferano) in occasione della tre giorni di Città della Pieve, ma sono state illusttrate ampiamente le coltivazioni storiche del Centro Italia.

L'ORO ROSSO DELLE MONTAGNE
Una spinta decisa verso la coltivazione sulle Alpi dello zafferano arriva anche dall'Università della montagna di Edolo (Bs), che nell'ambito del portale Unimont (www.unimontagna.it) ha inserito un blog che suona un po' come un invito e un manuale per l'uso. Il blog si chiama infatti “Oro rosso delle Alpi. Coltivare lo zafferano in montagna” (http://ororossodellealpi.altervista.org/). Il blog si inserisce nel progetto “Caratterizzazione di materie prime di produzioni agroalimentari tradizionali di montagna: ricerca scientifica sugli aspetti qualitativi, salutistici, di valorizzazione e sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari di montagna” supportato dalla Fondazione della Comunità Bresciana Onlus e dall’Accordo di programma del Miur. Attualmente vi sono coltivazioni di zafferano sulle Alpi in val Trompia (Bs) e in Valtellina (So). Il blog ha al suo interno diverse aree tematiche che includono sia aspetti più propriamente divulgativi che di ricerca applicata (analisi di qualità della spezia, convegni e pubblicazioni). A breve sarà inoltre disponibile un’area dalla quale si potrà scaricare il manuale di coltivazione dello zafferano “L’Oro Rosso delle Alpi” in formato e-book.