Guardare un’opera di Vittorio Matteo Corcos è come leggere un romanzo. Ogni dipinto ha la forza di condurti in un mondo e in un’epoca lontana a cui spesso guardiamo con un occhio malinconico e innamorato. Per visitare la mostra di Padova “Corcos. I sogni della Belle Époque”  non bisogna solo prepararsi ad ammirare delle opere d’arte dall’indiscutibile bellezza ma è necessario essere pronti ad un viaggio a ritroso nel tempo, tra donne dalla malinconica eleganza, affascinanti silenzi e paesaggi che sembrano sussurrare storie da una mitica età dell’oro che forse non è mai esistita, se non in un ricordo color seppia che riacquista i suoi colori nei capolavori (oltre cento esposti a Palazzo Zabarella) di Vittorio Corcos.
Ma cos’è la Belle Époque?
Baffi a manubrio, cilindri, galanterie e fiducia nel progresso. Per Belle Époque si intende quel periodo della storia (soprattutto europea) che va dalla fine dell’Ottocento allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Centro del mondo è la città di Parigi che consacra questo suo ruolo con l’Esposizione Universale del 1899, per cui fu eretta la Torre Eiffel, posizionata all’ingresso dell’area espositiva. Dame eleganti, invenzioni rivoluzionarie e fiorire delle arti, ma anche colonialismo esasperato, ingiustizie sociali e il disastro del Titanic che annuncia il preludio della fine. Come tutte le epoche, anche la Belle Époque è fatta di luci e di ombre.
Abbiamo provato a riassumere i suoi cardini in dieci sintetici punti.
LA BELLE ÉPOQUE IN 10 (S)PUNTI 
1. La Belle Époque è legata a importanti invenzioni dell’inizio del 1900: l’illuminazione elettrica, le automobili, la radio, il cinema, il vaccino per la tubercolosi, il primo aereo e i raggi X. È l’epoca della ghisa e del carbone, della produzione di massa e dei manifesti pubblicitari. 
2. È un’epoca legata ad un ampio sviluppo delle arti: nasce il cinema con i fratelli Lumière, sempre in Francia si afferma l’Impressionismo con Renoir, Manet, Degas, Cézanne, Monet. In Italia, con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti nasce il Futurismo.
3. Lo stile artistico che più di ogni altro evoca la Belle Époque è però l’Art Nouveau che si afferma in tutta Europa con nomi diversi in ogni Paese. Il suo rappresentante più noto è il pittore austriaco Gustav Klimt. In Italia l’Art Nouveau è conosciuta come “Stile Liberty”.
4. Nel 1896 “La Bohème” di Puccini consacra lo stile di vita bohémien, caratterizzato da povertà volontaria, vite vissute intensamente, anticonformismo, abuso di alcol e passione incondizionata per l’arte.
5. Punto di riferimento per gli artisti negli anni della Belle Époque è la zona di Montmartre, con il suoi celebre “Le Chat Noir”, locale di cabaret con il suo gatto (opera di Steinlein) divenuto simbolo di un’epoca. Ci hanno vissuto artisti come Renoir, Modigliani, Picasso ed Henri de Toulouse-Lautrec.
6. Negli anni della Belle Époque nasce il Can-can e si affermano a Parigi locali di cabaret come il "Folies Bergères" e il "Moulin Rouge".
7. Tra i simboli della Belle Epoque c’è il lussuoso treno Orient Express, nato il 2 maggio 1883 per collegare Parigi a Costantinopoli (l’attuale Instanbul).
8. Gli anni della Belle Époque sono anche gli anni dell’Affare Dreyfuss e del celebre “J’accuse” di Emile Zola per difendere l’ufficiale dell’esercito francese dall’accusa di tradimento rivelatasi poi infondata.
9. In Italia sono gli anni de “Il Piacere” di D’Annunzio (1888) e dello scandalo della Banca Romana che porta alle dimissioni di Giolitti da Capo del Governo.
10. In Inghilterra sono gli anni della regina Vittoria, dell’impero coloniale e dell’arresto di Oscar Wilde per il reato  di sodomia.
 
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"Boldini. Parisien d’Italie", a Milano fino al 18 gennaio 2015
"Il Veronese a Padova", a Padova fino all' 11 gennaio 2015
 
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