Ci sono almeno due motivi per cui sarà un momento storico per le ferrovie italiane l’entrata in servizio dei convogli ad alta velocità Italo, in programma “non più tardi di marzo” secondo Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori. Innanzitutto perché per la prima volta nascerà un servizio pienamente concorrente con quelli già esistenti. I 25 nuovi treni di Ntv, infatti, collegheranno 9 città italiane e 12 stazioni lungo le due linee Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno e Roma-Firenze-Bologna-Padova-Venezia già percorse da tempo dai convogli ad alta velocità di Trenitalia. Una “prima volta” che, su questa scala non riguarda soltanto il nostro Paese ma, di fatto, assume una rilevanza continentale. Ed è il segno dell’arrivo a maturazione di una politica di liberalizzazione del trasporto ferroviario tenacemente portata avanti dall’Unione europea.

L’altra grande novità è che Italo segna il debutto sui binari, ulteriore prima assoluta, di una nuova generazione di treni, gli Agv della multinazionale francese Alstom. Si tratta di convogli da 460 posti che oggi rappresentano il top della tecnologia per il trasporto passeggeri ad alta velocità: utilizzano infatti lo stesso sistema di trazione del prototipo Alstom V150 che ha fatto registrare con 575 km/h il record mondiale di velocità in ferrovia. E sono progettati per raggiungere una punta di 360 chilometri orari, offrendo contemporaneamente un comfort acustico e una riduzione delle vibrazioni finora mai ottenuti su questo genere di treni. Oltre a far registrare costi energetici più bassi di almeno il 10% rispetto ai convogli già circolanti. Basti pensare che Alstom, per i 15 minuti di marcia ad altissima velocità nel corso dei quali il treno V150 ha fatto segnare il record del mondo, ha pagato una “bolletta della luce” inferiore a 200 euro.

C’è un'altra innovazione, tra le tante, sui convogli Italo: la disponibilità del wifi gratuito in tutti gli ambienti, senza distinzione di classe e prezzo del biglietto. Una novità dagli indubbi risvolti commerciali, ma che ha pure i suoi non indifferenti risvolti tecnologici. Già oggi, basta provare a conversare al telefono a bordo di un treno ad alta velocità per toccare con mano i problemi di qualità e stabilità del segnale quando si superano i 150 chlometri orari.