Se fossimo in Brasile diremmo che la vicenda della spiaggia rosa di Budelli è una telenovela, e morta lì. Siccome siamo in Italia la vicenda assume i contorni del mezzo scandalo, o forse meglio della farsa e diventa lo specchio di una certa incapacità del sistema, dagli enti locali alla politica passando per la magistratura di trattare in modo univoco e definitivo una vicenda che si trascina da anni.

La notizia di questi giorni è che l’ente parco nazionale della Maddalena ha fatto marcia indietro e ha ripristinato la salvaguardia integrale dell’isola, ovvero quei vincoli che nelle settimane scorse aveva ammorbidito. Per cui su Budelli non si può toccare alcunché. Ora bisogna solo capire come va a finire la vicenda della proprietà dell’isola stessa: pubblica o, come è stato nell’ultimo secolo e mezzo, privata.

LA VICENDA
La storia è nota e abbiamo seguito le diverse tappe della vicenda. La spiaggia rosa di Budelli e tutti i 160 ettari dell’isola dell’arcipelago della Maddalena sono stati messi all’asta qualche anno fa dai proprietari, lo Stato (qui interpretato dall’Ente parco della Maddalena) ha esercitato in maniera erronea il diritto di prelazione che pur gli spettava (a quanto pare al Parco mancava un piano di gestione atteso da 20 anni) e così nei diversi gradi di giudizio i tribunali della Repubblica hanno confermato la liceità dell’acquisto da parte del magnate neozelandese, Michael Harte, che a parole ne voleva fare un santuario naturale.
Quasi tre milioni di euro (2,94) era il prezzo pagato dal magnate neozelandese che ha tempo due mesi dal 23 ottobre per versare la somma e entrare in pieno possesso dell’isola. Isola per cui ha previsto un ambizioso master plan che parla di «conservazione, tutela e sviluppo paesaggistico dell’isola». Ma è su quello sviluppo che si sono accesi i fari di una parte degli ambientalisti sardi. Non è che come avviene sempre in Italia il progetto subisce modifiche e quello che a prima lettura sembra un piano comunque votato alla conservazione e valorizzazione diventa un modo gentile per una lussuosa speculazione?
IL VINCOLO INTEGRALE
È la preoccupazione del deputato sardo Paolo Pili che da mesi si batte per Budelli. Preoccupazione che adesso la nuova decisione dell’ente parco dovrebbe aver tacitato, reintroducendo il vincolo di tutela integrale e impedendo di fatto alcun cambiamento allo status quo dell’isola. Almeno fino alla prossima puntata di questa infinita telenovela. Puntate che prevedono da parte di Harte la creazione di una fondazione per la gestione dell’isola, fondazione che dovrebbe avere la sede nella cosiddetta casa del guardiano a Budelli. Staremo a vedere.
LE PUNTATE PRECEDENTI

15 aprile 2015: Contrordine, l’isola di Budelli torna ai privati