"Io sono Parigi. Io sono il mondo. Gli attentati a Parigi sono un attacco alla pace nel mondo e alla convivenza. A questo attacco dobbiamo rispondere e difenderci con tutti gli strumenti della democrazia e della cultura. È questa la risposta più adeguata e coerente per dei cittadini/viaggiatori che si vogliono prendere cura del mondo anche quando è attraversato da tragedie di questo genere". Questa la dichiarazione a caldo del presidente del Touring Club Italiano ai recenti attacchi terroristici di Parigi. 
Questa è una pagina aperta per condividere corrispondenze dai nostri inviati, testimonianze, informazioni per i viaggiatori e considerazioni sui recentissimi avvenimenti parigini.
Sarà costantemente aggiornata con nuovi contenuti ai quali vi chiediamo di contribuire.
IL GIORNO DOPO: LA NOSTRA CORRISPONDENTE DA PARIGI CARLA DIAMANTI RACCONTA 

Esco. La scusa ce l’ho: ho dimenticato (davvero) di comprare il latte. Piccola ma basta a mettere a tacere la coscienza e a uscire “solo se è strettamente indispensabile” come da ieri sera continuano a ripeterci. Voglio scendere per strada e guardare la città vuota, ascoltare il silenzio che la avvolge, stamattina più che mai. Un silenzio cominciato ieri notte, squarciato come il buio soltanto dalle sirene e dagli elicotteri. Un silenzio che concludeva in maniera irreale una serata cominciata come ne comincia una che potrebbe essere di primavera, con un clima mite che invita a sedersi sulle terrasses per prendre un verre entre amis. Complice il venerdì sera che ha riempito i tavolini e le strade fra République e il Canal, frequentatissime. Un silenzio diventato un fermo immagine, una calamita per gli occhi di tutto il mondo.

Le notizie si sono seguite una sull’altra, una contro l’altra. Confusione e smarrimento, sensazione di paura, di vuoto. Difficoltà a comprendere. Dieci mesi fa era diverso – certo non per le vittime. Dieci mesi fa ci era sembrato di trovare una ragione, per quanto folle, ci rassicurava vigliaccamente di non far parte del gruppo aggredito. Oggi siamo davvero tutti Charlie, nel senso che tutti ci sentiamo più fragili, più insicuri, più vittime potenziali. Dove guardare? A cosa fare attenzione? Questo orrore paradossalmente ci spinge ancora di più a vivere e a resistere.

Confesso la paura, soprattutto la paura di morire.

 

 

Sono uscita e ho messo piede in una città diversa. Di fronte a casa mia le Galeries Lafayette sono chiuse. Noncuranti, i gruppi di turisti coreani e cinesi sono lì, come tutti i giorni. Solo che oggi dovranno rinunciare allo shopping di rito e accontentarsi delle vetrine di Natale, un must in questa stagione. La saracinesca dell’ingresso principale è abbassata, come quella dei vicini Printemps, che quest’anno vincono la gara delle vetrine più belle e infatti hanno comunque la gente in fila davanti. Luci spente e porte sbarrate in tanti negozi del triangolo della moda che hanno deciso di unirsi al lutto cittadino. Solidarietà? Paura? In giro poche persone, deserte anche le scale d’ingresso all’Opéra Garnier e le strade che portano verso il fiume. Non sarebbe possibile questo silenzio, altrimenti.

Passa il tempo e qualche altro curioso fa come me, esce per andare a guardare la città del giorno dopo. Appesi al chiosco ci sono meno borse stampate con la Tour Eiffel, o è un’impressione? Mancano anche i carrettini di cibo sui boulevard, sollievo dei turisti che non vogliono rubare alla visita di Parigi neanche il tempo di un pasto al ristorante. Deserte soprattutto le strade del X e dell’XI arrondissement, quelle nelle immediate vicinanze dei luoghi degli attentati. Ma questo lo apprendo dal notiziario perché non mi avventuro troppo in là. La scusa del latte non è sufficiente e io sono in bilico fra curiosità, timore e rispetto delle regole, che tuttavia vince. Un motociclista corre finalmente sui viali dove normalmente è costretto a procedere a zigzag. Il parcheggio delle biciclette è pieno, e basta questo per misurare la temperatura di un sabato mattina a Parigi. Quello del giorno dopo.

 

Io sono (a) Parigi e sono uscita a respirare l’aria di una città diversa. In lontananza, ancora, una sirena.

PER CHI È A PARIGI / INFO PRATICHE
Ecco le informazioni disponibili sui siti francesi e, in particolare, su quello del quotidiano Le Monde.
Qual è la situazione, ci si può muovere in città?
La prefettura di polizia di Parigi, interpellata dai quotidiani, ripete la raccomandazione a non muoversi di casa "nei limiti del possibile". Ma la città non è bloccata: non si tratta di un coprifuoco, solo di un invito. Soltanto in alcuni quartieri, quelli più prossimi agli attentati, ci sono ancora zone mantenute inaccessibili dalla polizia. Aeroporti e stazioni sono aperti, metro e Rer (metropolitana regionale) funzionano regolarmente secondo la Ratp. Sia sulle strade urbane sia sul Peripherique la circolazione delle auto non è mai cessata; al momento il traffico è molto scarso ma regolare.
Funziona tutta la rete metropolitana?
Sì, anche le stazioni della metropolitana che seguono (République : L3, L5, L8, L9 e L11;  Temple : L3; Parmentier : L3; Jacques Bonsergent : L5; Oberkampf : L5 e L9; Filles du Calvaire : L8; Strasbourg Saint-Denis : L4, L8 e L9; Goncourt : L11; Arts et Métiers : L3 e L11; Saint-Sébastien Froissart : L8;  Saint-Amboise : L9) che erano state chiuse per motivi di sicurezza legate alla vicinanza coi luoghi degli attentati sono state riaperte.
I negozi sono aperti? E i musei?
Negozi e musei sono stati riaperti, Louvre compreso.
GLI AVVISI DEL MINISTERO DEGLI ESTERI ITALIANO
Dopo gli attacchi di ieri sera a Parigi il ministero degli Esteri italiano ha diramato degli avvisi per i nostri connazionali che si trovano in Francia. A tutti è raccomandata la massima cautela nell'attesa che si chiarisca la situazone, e tutti sono stati invitati a limitare gli spostamenti e attenersi alle indIcazioni delle Autorità francesi. Il Governo francese ha dichiarato lo stato di emergenza, con la chiusura di uffici pubblici, scuole e altri luoghi pubblici. È stato sospeso momentaneamene il trattato di Schengen e sono stati reintrodotti i controlli alle frontiere. Questo implica rallentamenti al traffico aereo con possibili disagi.
Il ministero degli Esteri italiano invita comunque i connazionali ad attenersi alle indicazioni delle autorità di pubblica sicurezza francese.
In caso di emergenza il Consolato Generale italiano nella capitale francese ha attivato questi numeri:
+33 (0)1 4430 4701
+33 (0)1 4430 4702
+33 (0)1 4430 4706 e il cellulare 0607227256