A pensarci bene «Ricuciamo la bellezza» è un bel titolo per parlare di un progetto di turismo sostenibile come Vento. Fa venire in mente un grosso filo che con pazienza cuce pezzi di territorio apparentemente slegati, che aspettano solo che qualcuno intuisca le potenzialità del metterli insieme.
Questo qualcuno è il Politecnico di Milano, che da anni si spende per promuovere Vento, il progetto di una ciclovia che unisca Torino con Venezia seguendo il corso del Po. Un progetto che il Touring Club Italiano sostiene fin dall'inizio. E Dal 17 al 25 settembre per promuovere la realizzazione della ciclovia si svolgerà la quarta edizione di Vento Bici Tour: 9 tappe e 24 eventi lungo i paesaggi del fiume Po da Venezia a Torino.
CHE COSA È VENTO?
Una ciclovia che è un’occasione concreta di sviluppo sostenibile per le aree interne del Nord Italia. Perché Vento, come da anni ripetono instancabilmente il professor Paolo Pileri e la sua squadra, porta avanti una visione possibile e assai concreta di sviluppo turistico, capace di generare un turismo diffuso e non invasivo con un investimento tutto sommato modesto.
Per realizzare i 679 chilometri di Vento occorreranno circa 100 milioni di euro, l’equivalente necessario per costruire tre, quattro chilometri di autostrada. Mentre le ricadute una volta realizzato tutto il progetto saranno in grado di generare oltre 3,5 milioni di passaggi di cicloturisti all’anno, creando un indotto per oltre 100 milioni annui e migliaia di nuovi posti di lavoro. Perché secondo gli studi del Politecnico un solo chilometro di ciclabile turistica è in grado di generare 5 posti di lavoro, con un indotto annuo che oscilla tra cento e trecentomila euro.
L'IMPEGNO DELLA POLITICA
Che Vento rappresenti un’occasione concreta l’ha finalmente capito anche la politica. Lo scorso 27 luglio infatti Governo e Regioni hanno firmato un protocollo d’intesa che dà concreto avvio alla progettazione e realizzazione della Rete Nazionale delle Ciclovie Turistiche Italiane di cui fa parte anche Vento. Con questo protocollo si potranno impiegare i 91 milioni di euro stanziati nella legge di Stabilità 2016.