Il New York Times lo ha definito “Uno dei più spassosi elogi della libertà che sia mai stato scritto” e, in effetti, a leggere le avventure della famiglia Kwimper, appena ripubblicate da Einaudi, ci si sente liberi. Di ridere, innanzi tutto, perché la comicità innata della famiglia di zotici americani protagonisti del romanzo è realmente potente, ma anche di riflettere su quanto il conformismo sia la malattia più diffusa dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri.

I Kwimper sono i Simpson di 50 anni fa e, pur nella loro indolenza, nelle loro mancanze di rispetto e nell’incapacità a seguire le regole, mantengono una purezza che li lega indissolubilmente. Dimostrano perfino che anche un viaggio “normale” può trasformarsi in un’avventura fuori dagli schemi. E proprio durante un viaggio in auto finiscono la benzina nel cuore dell’America più profonda. Talmente profonda che non c’è nemmeno sulle carte geografiche. Decidono quindi che, visto che quella terra non è di nessuno, possono occuparla loro come fossero dei novelli pionieri. Impresa facile, in apparenza, ma assai complicata da difendere. Tra risate e stupore per l’ingenuità dei protagonisti si divora. Anche sotto l’ombrellone. 

Vacanze matte

Richard Powell

Einaudi, 334 pagine, 18,50 euro