Fino a qualche mese fa tutto quel che riguardava il rinnovo o l'emissione di un passaporto aveva a che fare più con l'ambito della burocrazia kafkiana che con quello dei servizi al cittadino. Code chilometriche, attese spasmodiche, una ridda di voci su bolli obbligatori, scadenze legate alla data di nascita o a quella di emissione, viaggi alla Questura centrale, corse contro il tempo per aver il prezioso documento prima delle vacanze. Ma in questi ultimi mesi sembra che dopo anni in cui l'unica cosa a cambiare (al rialzo) era l'importo della tassa da pagare adesso tutto si muove. È di questi giorni la notizia che Poste Italiane e Polizia hanno firmato un accordo per cui dal prossimo 27 ottobre sarà possibile farsi spedire il passaporto direttamente a casa evitando di dover tornare in Questura, o in caserma, per il ritiro. Basta fare la richiesta di "ritiro alternativo" al momento in cui si è presentata la domanda agli uffici di Polizia competenti.

I documenti verranno spediti tramite una busta appositamente realizzata da richiedere al momento della richiesta di rilascio o rinnovo del passaporto in Questura o in commissariato. Il passaporto verrà spedito a casa tramite Posta Assicurata dietro pagamento di 8,2 euro che potrà essere effettuato contestualmente alla consegna. Inoltre sarà possibile monitorare la spedizione sul sito www.poste.it inserendo su “Cerca spedizioni” il codice identificativo rilasciato direttamente dalla Questura. E in caso di mancata consegna? Ci si comporta come per ogni pacco non consegnato: ritirando la busta nell'ufficio postale di pertinenza indicato sull'avviso di giacenza.

L’accordo rientra nell’ambito di protocollo d'intesa che prevede la realizzazione di servizi avanzati per il cittadino attraverso soluzioni di buon senso che migliorino l'efficienza della pubblica amministrazione. Della serie non è mai troppo tardi.