Che venga premiato a New York, come sostiene il ministro Del Rio, o a San Diego, come in effetti accadrà il 22 luglio, poco importa. Quel che conta è che il progetto Grab, in Grande raccordo anulare ciclabile che dovrebbe abbracciare Roma con un percorso urbano di oltre 40 chilometri, sia sia aggiudicato un riconoscimento internazionale che testimonia la bontà dei suoi intenti. Il premio in questione è lo Esri Story Maps, bandito dalla Esri, la società americana leader mondiale nello sviluppo del sistema Gis per la gestione di dati geolocalizzati.
Il progetto Grab, che è promosso VeloLove/Legambiente e sostenuto da diverse associazioni tra cui il Touring Club Italiano, si è classificato secondo nella categoria Best infrastrutture story map. Ovvero il racconto visuale di come si sviluppa il percorso del Grab e di quel che attraversa. Un percorso che ripercorre parte dell’Appia Antica, arriva alle architetture contemporanee del Maxxi di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara, unendo tra loro Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano. Ma anche parchi e paesaggi agrari eccezionali (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani) e percorsi fluviali di Tevere, Aniene, tutti interconnessi in più punti con stazioni ferroviarie e fermate della linee A e B della metropolitana.
Lo storymap di come sarà il Grab una volta interamente realizzato (a ora manca meno del 20% del percorso, ovvero tutte quelle parti di cucitura tra i pezzi di ciclabili già esistenti lungo argini, parchi e strade a basso scorrimento) si può vedere sul sito di Velolove, qui.
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