Il 23 ottobre è stato inaugurato il nuovo ascensore del Forte di Exilles, in Alta val di Susa (To).  Scavato nella viva roccia, permette ai visitatori di raggiungere agevolmente la parte superiore del fortilizio dal parcheggio, superando le difficoltà di una salita impegnativa, sia per la pavimentazione sia per il ghiaccio frequente nella stagione invernale.

L'investimento è stato cospicuo: 5 milioni di euro. La tecnologia utilizzata è stata quella del taglio della roccia con filo diamantato, ma su dimensioni assolutamente straordinarie: 30 metri di altezza per 40 di profondità. Il risultato è spettacolare e unico nel suo genere: il taglio è completato da una imponente vetrata, protezione di due ascensori, che permette allo sguardo dei visitatori di spaziare verso la vallata. Un progetto che nelle intenzioni della Regione Piemonte, proprietaria del Forte, e delle amministrazioni locali vuole rilanciare l'immagine turistica e culturale della val di Susa, spesso offuscata dalle polemiche e dagli scontri sulla Tav.

"La scelta di privilegiare una aggiunta visibile alla struttura anziché mimetizzarla" spiegano i responsabili della sfruttura "vuole ribaltare il carattere stesso dell’inaccessibilità del Forte, ponendolo alla portata di tutti; trasformandolo da roccaforte inespugnabile in luogo di memoria e di divulgazione, da ora in avanti accessibile a chiunque."

È stata inoltre restaurata l'area del corpo di fabbrica denominato Cavaliere, punto nevralgico del Forte, oggi visitabile liberamente o con guide della struttura. In alcuni di questi locali trova sede parte del Museo Olimpico Torino 2006: completamente ripensato, è diventato un settore del Museo nazionale della Montagna, articolato su due sedi: a Torino al Monte dei Cappuccini; a Exilles nelle sale del Diamante.

Il primo nucleo del forte risale al XII secolo, quando i conti d’Albon esercitavano il controllo sulla strada del Monginevro ed Exilles rappresentava il confine orientale del principato. Sotto la sovranità dei Savoia, la rocca subì imponenti lavori, tra cui il ribaltamento del fronte difensivo verso la Francia. Fatto radere al suolo dai francesi nel 1796, il Forte venne ricostruito nell’assetto odierno tra il 1818 e 1829 dal Re di Sardegna. Abbandonato nel 1943, fu acquisito nel 1978 dalla Regione che pianificò i primi interventi di recupero. Successivamente, per rafforzare l’offerta al pubblico, vennero realizzate negli spazi resi via via accessibili le aree museali.

Il Forte dista da Torino circa 70 km ed è raggiungibile prendendo l'autostrada A32 del Frejus fino all'uscita di Susa, poi si prosegue sulla S.S. 24 del Monginevro. Dopo una quindicina di chilometri il Forte è visibile sulla sinistra.

Il forte è visitabile anche in inverno, per orari e modalità di apertura consultare il sito ufficiale.