Chi avrebbe mai pensato che sul Lago Maggiore una perturbazione dal nome femminile come Beatrice potesse provocare gli ingenti danni che invece si sono verificati! In pochi minuti invece i preziosi giardini di Villa Taranto a Pallanza (Vb) sono stati devastati: 800 piante sradicate o abbattute, arbusti divelti, aiuole sconvolte. È successo il 25 agosto, quasi un mese fa, ma le ferite sono tali che non sarà facile porvi rimedio.

Il parco botanico che si affaccia sul Verbano ha una storia ormai antica, essendo nato nel lontano 1931 per iniziativa del capitano scozzese Neil Mc Eacharn e da allora è diventato nel corso del tempo una tappa obbligata non solo per i turisti che visitano i centri rivieraschi della sponda piemontese del lago, ma anche per le scolaresche che avevano modo così di vedere da vicino alberi e fiori rari ed esotici. Sono infatti circa 150mila i visitatori che ogni anno varcano il cancello della villa per ammirare il patrimonio verde, percorrendo i 7 chilometri di sentieri che raggiungono i 16 ettari coltivati.

Subito dopo il disastro il commento di Roberto Ferrari, direttore della struttura (che a suo tempo fu donata dal fondatore allo Stato italiano), era stato molto pessimistico: “Ci vorranno almeno due anni di chiusura per ripristinare i giardini. Ma non torneranno mai più come prima”. Poi nelle settimane successive sono intervenuti gli uomini della Forestale della Protezione civile e si è ovviato ai danni più gravi, mettendo in sicurezza le piante pericolanti. Ma il lavoro che resta da fare è enorme: oltre alla perdita di piante secolari irrecuperabili, occorre ripristinare gli impianti luce, le aree giochi, le panchine, i viali e sostituire centinaia e centinaia di essenze andate distrutte nel nubifragio.

La direzione dei giardini di villa Taranto ha nel frattempo lanciato una sottoscrizione di fondi per il ripristino del patrimonio verde. Un comunicato comunque annuncia la riapertura già per il 19 marzo 2013. Sebbene menomato, il giardino tornerà presto ad accogliere i visitatori.