I cori. Le voci dei soldati avanzavano in salita cercando di smorzare la fatica cantando, anche nella neve o nella pioggia. Improvvisamente potevano essere interrotte dal rombo di una granata, oppure riuscivano a raggiungere la trincea. Sono gli ambienti e le situazioni della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), quando “stare rannicchiati in trincea è l’unica cosa, perché mettere fuori la testa significa morire”. Situazioni ben descritte anche, ad esempio, in “Torneranno i prati”, l’ultimo, recente film di Ermanno Olmi che, in modo estremamente documentato e realistico, racconta di quel fronte della Prima guerra mondiale definito la Guerra Bianca perché combattuto sulle alte cime alpine, e molto diverso da quello, più sanguinoso, che aveva come teatro la linea orientale del Carso e dell’Isonzo. Sono i due aspetti della Prima guerra mondiale che più che mai fu “una guerra civile europea” e “una guerra di uomini”, fatta di assalti alle trincee e di camminate infinite per raggiungerle. Della Guerra Bianca l’epicentro più terribile e glorioso fu quello dell’Adamello, dove l’esercito Austroungarico si scontrò per tre anni con l’Italia.

Siamo stati proprio a visitare il Museo della Guerra Bianca, a Temù (in Alta Valle Camonica, Brescia), e da qui partiremo per suggerire un percorso tra mostre e luoghi in cui si possa commemorare, in questo 2015, il primo centenario dall’ingresso dell’Italia nella primo conflitto Mondiale, concentrandoci sui luoghi di battaglia del passo dell’Adamello (era di fondamentale importanza, perché proprio il Tonale segnava il confine tra Italia e Austria, quindi aggiudicarsi il passo e le cime intorno avrebbe significato poter invadere la nazione).

IL MUSEO DELLA GUERRA BIANCA A TEMU'
Dopo un anno di neutralità dallo scoppio del conflitto, il 24 maggio 1915, l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austroungarico: per quasi quattro anni, sino al 4 novembre 1918, fin sulle più alte cime delll’Ortles-Cevedale e dell’Adamello-Presanella, si scontrarono e combatterono soldati che magari venivano dal sud Italia e non avevano mai visto la neve. In estate come in in pieno inverno, a quote anche superiori ai 3mila metri, si combattè quella che fu chiamata da subito la “la Guerra Bianca”, un fronte sulle montagne dell’alta Valtellina e della Valle Camonica che aveva come scopo, sia per gli Austro-Ungarici che per gli italiani, il dominio dei valichi del Tonale e dello Stelvio e l’apertura di direttrici di transito verso la pianura padana o  sull’altro fronte il Tirolo.

A Temù, un piccolo paese di montagna dell’alta val Camonica pochi chilometri più a valle del Passo del Tonale, fu istituito nel 1974 il Museo della Guerra Bianca. Voluto per desiderio di un gruppo di volontari coordinati da Sperandio Zani, ex combattente della Guerra Bianca, ora è un Centro Permanente di Studio e di Documentazione della Grande Guerra in Lombardia, nonché Istituto di Ricerca per la Tutela e valorizzazione del Patrimonio Storico-Militare: nel luglio 2011 il Museo si è gradatamente spostato nella attuale sede in centro in paese, in via Roma 40, inaugurata qualche mese fa per commemorare i cent’anni della Guerra.

Costruito sul terreno in cui sorgeva un piccolo cimitero militare italiano, il nuovo Museo è realizzato in base a un vero e proprio progetto scientifico che coinvolge e porta il visitatore a comprendere direttamente i diversi aspetti della Guerra Bianca. In mostra i filmati storici che raccontano la guerra al fronte nei dettagli: la documentazione sull’uso degli animali per trasportare in quota munizioni e cannoni (i cavalli furono abbandonati subito perché inadatti a raggiungere vette così alte, asini e muli soffrivano troppo il freddo, i cani si dimostrarono i più adatti ed efficaci), fino agli oltre 1500 oggetti recuperati dallo scioglimento dei ghiacciai e dalle trincee sui monti. Resti di gavette, divise, oggetti della vita quotidiana e fotografie, lettere, oltre alle armi e l’artiglieria, le attrezzature e i sistemi di trasporto come le teleferiche, utilizzati al fronte. Il Museo della Guerra Bianca, inoltre, organizza una serie di attività per ricordare le date più importanti che hanno caratterizzato gli eventi bellici sul territorio dell’alta val Camonica.


 
I RECUPERANTI
Nei tempi che immediatamente susseguirono la fine della Prima guerra mondiale assunse un ruolo importante la figura del recuperante, ovvero chi andava a cercare (sfidando i rischi di saltare su una bomba inesplosa) e ritrovava residuati bellici, da rivendere, ferro, rame, ottone. Si trattava di una provvidenziale fonte di guadagno alternativo, visti i tempi di ristrettezze. Anche oggi c’è chi ancora è appassionato alla ricerca di resti bellici nelle vecchie trincee e sui luoghi delle battaglie, souvenir che spesso assumono un valore storico e di collezione. Nelle vicinanze del Museo a Temù, in via Roma al n. 23, si trova il negozio Antichità di Ghera Renato, che vende diversi oggetti la maggior parte delle quali risalenti alla Prima guerra mondiale.

IL SACRARIO DEL TONALE
Per continuare l’itinerario sulle tracce della Prima guerra mondiale sull’Adamello non si dovrebbe mancare una visita al Sacrario al Tonale in cui sono conservati i resti dei più di 800 caduti al fronte, italiani e austro ungarici, alcuni ritrovati nel ghiacciaio anche in questi ultimi anni: la costruzione in pietra dalla forma circolare in stile del Ventennio è sovrastata dalla grande statua di un Angelo e racchiude le lapidi con i nomi dei caduti o di militi di entrambi gli eserciti e ancora ignoti.


 
INCURSIONI E PASSEGGIATE
Sono possibili molte escursioni a tema guerra e camminamenti che portano alla scoperta diretta dei luoghi di combattimento di cento anni fa e soprattutto delle trincee: i principali itinerari sono intorno al passo dell’Adamello, dove si trova anche la nuova Galleria Paradiso che ospita il sofisticato allestimento multimediale "Suoni e voci della Guerra Bianca”. Si tratta di una lunga galleria a 2600 metri d’altezza posta proprio a cavallo dell’omonimo Passo Paradiso (che fa sempre parte del complesso del Tonale). È stata recentemente aperta al pubblico, sulla linea di quel confine aspramente conteso dai due eserciti nei lunghi anni di guerra. La Galleria è un tunnel scavato dal genio militare in tempo di guerra nel granito, e serviva da precario ricovero agli alpini assediati dal nemico e dal generale ghiaccio, dalle tormente e dalle valanghe e dai micidiali tiri dell'artiglieria. Ora ospita un allestimento multimediale con l'esposizione di una selezione di reperti bellici e con notizie sintetiche sugli avvenimenti militari e sulle condizioni estreme  di vita dei soldati sul fronte bianco.

La Galleria Paradiso è facilmente raggiungibile con una telecabina, e l’itinerario è indicato sia per i turisti appassionati di storia,che per le famiglie con bambini e anche per  escursionisti non particolarmente allenati ma desiderosi di conoscere ed approfondire da vicino una  drammatica pagina di storia patria di 100 anni fa che ha insanguinato queste splendide montagne (ci si può fermare per una sosta al Ristorante Passo Paradiso, tel. 0463.890345, che riaprirà in giugno, posto proprio all'arrivo della funivia, davanti allo spettacolare panorama affacciato sul ghiacciaio Presena e, sul versante opposto, sul gruppo montuoso dell'Ortles-Cevedale).

Un’altra tappa importante in questo itinerario sui luoghi della guerra bianca è nella val di Sole, 7 km sotto al Passo del Tonale. È qui che si trova l'imponente e caratteristico Forte Strino, anch’esso un tempo confine strategico fra Italia e Austria. Negli spazi della fortezza, situata a 1538 metri di quota, sono esposti reperti e cimeli della Grande Guerra provenienti da raccolte private (divise, armi, le divise mimetiche degli alpini-sciatori). Il Forte, ultimato nel 1866 e abbandonato dopo la guerra e nel corso degli ultimi 85 anni, è stato restaurato nel 1995 e sottoposto a un accurato lavoro di recupero. Nel 1998 è stato aperto al pubblico come museo permanente sulla Prima guerra mondiale; nei mesi estivi viene anche utilizzato per eventi e manifestazioni culturali legate ai temi della guerra, della montagna e della cultura alpina (ma anche per mostre di arte contemporanea, convegni, concerti). Su richiesta, vengono organizzate visite guidate al Forte e tour delle altre fortezze austro-ungariche della zona del Tonale (Forte Zaccarana, Forte Mero, Forte Pozzi Alti).

L'ARTE NELLA GUERRA
La ricorrenza del primo centenario della Grande Guerra è stata ispiratrice di numerose iniziative artistiche e culturali anche lontane dal fronte della guerra bianca. Una delle più interessanti è stata organizzata a Milano, Napoli e Vicenza, dal gruppo bancario Intesa San Paolo che ha aperto le sue tre storiche sedi al progetto espositivo dal titolo “La Grande Guerra. Arte, Luoghi, Propaganda”, a cura di Fernando Mazzocca con Francesco Leone e Anna Villari. Così in aprile nelle tre città sono state inaugurate (si concluderanno il 23 agosto) ben tre mostre, ciascuna con un ricco programma di eventi, proiezioni cinematografiche a tema e conferenze di approfondimento. A Milano, alle Gallerie d’Italia, si affronta il tema “La Grande Guerra. Arte e Artisti al fronte” (con un’indagine sui movimenti artistici a partire dalla stagione spensierata prebellica della Belle Epoque, con opere in stile Liberty e Art Nouveau, Simbolismo e Divisionismo).

A Napoli a Palazzo Zevallos Stigliano in piena via Roma, il tema scelto è “Società, propaganda, consenso” (ovvero lo sfaccettato e originale rapporto tra il grande conflitto e la sua narrazione sia sul fronte che dietro le linee, le prime forme di comunicazione di massa, le rudimentali ma efficaci tecniche di propaganda e di promozione fotografica e cinematografica e le prime forme di censura) e quindi un’esposizione non di opere d’arte come a Milano, ma di manifesti originali). A Vicenza, infine, i protagonisti sono gli artisti-soldato nella mostra “La Grande Guerra. I luoghi e l’arte feriti”: circa 130 opere testimoniano la realtà del fronte italiano, gli aspetti quotidiani della vita in trincea e la devastazione del paesaggio naturale territorio di conflitto.

Info: www.museoguerrabianca.it
www.itinerarigrandeguerra.it
www.turismo.regione.lombardia.it
Per dormire e mangiare: Hotel Tana dell’Orso, Ponte di Legno, Tel. 0364.901036; www.latanadellorsopontedilegno.it
SUI SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA
Il sistema di sentieri recuperato a scopi turistici ed escursionistici sulle Alpi nordorientali, nei luoghi che furono teatro della prima Guerra mondiale, è protagonista anche di una guida realizzata da Touring: fa parte della nuova collana “Guide e taccuini di viaggio” e si intitola appunto "I Sentieri della Grande Guerra (192 pagine, prezzo 14,90 euro; sconto 20% soci Tci. Acquistala su touringclubstore.com).
Dalla Valtellina alle Alpi Carniche, la guida propone 25 itinerari lungo sentieri attrezzati e fruibili al grande pubblico. Alle immagini dei luoghi si affiancano i tracciati altimetrici dei percorsi, mentre nella seconda parte della guida il taccuino, 90 pagine bianche, è uno spazio libero per annotazioni, riflessioni, appunti ed esperienze di viaggio.
Potete leggere due itinerari tratti dalla guida, il trekking sulle Dolomiti, da Misurina alle Tre Cime di Lavaredo; e le gallerie di Monte Sperone, tra Riva del Garda e la val di Ledro.