Ecco una piccola rassegna di 10 passi alpini da non perdere, tenendo sempre presente che i giudizi sulla bellezza ambientale di un passo alpino è molto soggettiva. Il criterio di scelta ha voluto privilegiare l'ambiente spettacolare nel suo insieme, quindi non solo in panorama a 360° ma anche l'interesse dell'tinerario. Abbiamo poi scelto valichi che interessano direttamente la viabilità italiana, anche se al di là del confine di Stato, escludendo quindi molti passi della Svizzera estremamente panoramici come per esempio il Grimsel, il Furka, l'Oberalp, il passo della Novena, il Lucomagno ecc.
COLLE DEL MONCENISIO (TO)
Il colle del Moncenisio, 2083 m (il Mons Cinerum dei Romani), segna il confine tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie e collega la val di Susa, in provincia di Torino, con la valle dell'Arc, in alta Moriana (per i francesi Haute Maurienne), regione della Savoia, e precisamente il capoluogo Susa sul versante italiano, con Lanslebourg, in Francia.
Il valico non è sul confine di Stato, ma completamente in territorio francese dal 1947, in seguito al Trattato di Parigi. Poco prima di salire al Colle si incontra il grandioso Lago artificiale del Moncenisio 1974 m che ha sommerso l'antico Ospizio del Moncenisio. Dal valico esteso panorama sui ghiacciai del massiccio della Vanoise.
COLLE DEL PICCOLO SAN BERNARDO (AO)
Il colle del Piccolo San Bernardo, 2188 m, è un valico delle Alpi Graie, sul confine di Stato tra Italia e Francia, che collega la valle di La Thuile, in valle d'Aosta, con la val d'Isère, in Tarantasia e di fatto il borgo di La Thuile con Bourg-St. Maurice. Presso il valico tracce di un vasto cerchio di pietre, o cromlech, con varie pietre ficcate, che in origine formavano un'ellisse. Sul valico si possono osservare i resti di una colonna romana. Sotto il valico, in territorio francese dal 1947, sorge l'antico Ospizio dell'Ordine Mauriziano (chiuso) e il giardino botanico alpino Chanousia, fondato dall'abate Pierre Chanoux a fine Ottocento (aperto dal 1° luglio al 20 settembre; www.chanousia.org).
COLLE DEL GRAN SAN BERNARDO (AO)
Il Colle del Gran San Bernardo, 2473 m, è un valico alpino delle Alpi Pennine, in Svizzera, che collega la valle del Gran San Bernardo con la valle d'Entremont, in Svizzera, di fatto Aosta con Martigny, nel Canton Vallese.
Percorso già al tempo dei Romani che lo chiamavano Mons Jovis per il tempio dedicato a Giove Pennino edificato sul passo, vanta ancor oggi un grande Ospizio gestito da canonici edificato nel medioevo allo scopo di ricoverare, assistere e proteggere i numerosi viandanti. Si ricorda che sul valico transitarono nel maggio del 1800 Napoleone e la sua armata, decisi a scendere in pianura per la seconda Campagna d'Italia.

PASSO DEL SEMPIONE (VB)
Il passo del Sempione, 2005 m, in Svizzera (Canton Vallese), segna il confine tra lle Alpi Pennine e le Alpi Lepontine, e collega la piemontese val d'Ossola, con la valle del Rodano, in pratica Domodossola sul versante italiano, con Briga sul versante Svizzero. Sul passo, gran panorama sul Monte Leone, si trova l'Ospizio del Sempione, costruito agli inizi dell'Ottocento dai canonici del Gran San Bernardo (l'antico Ospizio turrito Stockalper, ben più a valle, 1866 m, è un rifacimento seicentesco di quello edificato dai Gerolosimitani nel 1235).
PASSO DEL BERNINA (Svizzera)
Il passo del Bernina, 2323 m, in Svizzera (Canton Grigioni), si trova nelle Alpi Retiche occidentali e collega la valle di Poschiavo con l'Engadina e di fatto, Tirano in Valtellina, Sankt Moritz.
Dal valico si apre un gran panorama sul gruppo del Bernina, con il Piz Palù e il Piz Morteratsch con le rispettive lingue glaciali che scendo nella valle; a fianco della carrozzabile del passo, il lago Bianco, molto esteso, e il più piccolo lago Nero.

PASSO DELLO STELVIO (SO)
Il passo dello Stelvio, 2758 m, è il valico carrozzabile più elevato d'Italia e secondo d'Europa; si trova nelle Alpi Retiche orientali e collega l'alta Valtellina con la val Venosta, di fatto Bormio (con 36 tornanti) con Trafoi o Gomagoi (con 48 tornanti). Panorama vastissimo sul gruppo dell'Ortles Cevedale.

 
PASSO PORDOI (TN/BL)
Il passo Pordoi, 2239 m, è un valico delle Dolomiti che divide il gruppo di Sella dal gruppo della Marmolada e che collega Arabba, frazione di Livinallongo del Col di Lana in val Cordevole, con Canazei, in alta val di Fassa, in Trentino.
Dal passo si può accedere al gruppo di Sella con la funivia che sale al sovrastante Sass Pordoi 2950 m. Come dice la Guida rossa del Tci da qui il panorama è magnifico: i dirupi di Larsec, il Catinaccio, il Catinaccio d'Antermoia, il Molignon, il Col Rodella, il Sasso Piatto, ol Sasso Levante, la Punta Cinque Dita, il Sassolungo, il Sass Pordoi, il gruppo di Fanes, le Tofane, il Sasso di Stria, il Col di Lana, il Nuvolau, la Croda da Lago, l'Antelao, la Mesola, il Padon, la Marmolada e il Gran Vernel.

PASSO DI FALZAREGO (BL)
Il passo di Falzàrego, 2109 m, è un valico delle Dolomiti, in provincia di Belluno che collega l'alto Agordino con la conca di Cortina d'Ampezzo. A poca distanza il passo di Valparola, 2192 m, confine con la provincia di Bolzano, tra il Lagazuoi e il Sasso di Stria, permette di scendere in val Badia. In lontananza si distingue la Marmolada, il Col di Lana e le Pale di San Martino.

 
PASSO ROLLE (TN)
Il passo Rolle, 1984 m, è un valico dolomitico in provincia di Trento che collega le valli del Primiero con la val di Fiemme; per la precisione la valle del Cismon con la valle del Travignolo e di fatto Predazzo con San Martino di Castrozza.
Il passo è dominato dal gruppo dolomitico delle Pale di San Martino e in particolare dal Cimon della Pala 3186 m e dalla Vezzana 3192 m, ma il panorama si estende sui monti Tognola, Colbricon, Colfosco e Cavallazza, le Vette Feltrine e la Marmolada.
PASSO DELLE ERBE (BZ)
Il passo delle Erbe, 2003 m, (Würzjoch in tedesco e Jü de Börz in ladino), è un valico dolomitico che collega la valle dell'Isarco (in realtà la val Luson) con la val Badia. L'ambiente è dolcissimo, con grandi distese di prati, mentre in lontananza si elevano i rilievi rocciosi dolomitici.
Dal valico, dove si trova l'omonimo rifugio alpino, l'Ütia de Börz, aperto panorama sulle Plose, il Sass de Putia, le Odle e il monte Gabler.
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